Difesa estrema: il dramma di Raffaella Ragnoli a Nuvolento
Raffaella Ragnoli testimonia in tribunale di aver ucciso il marito per difendere il figlio minore da presunte minacce. La situazione familiare tesa e la perizia psichiatrica in attesa.
Una lite furiosa è culminata nell’omicidio di Romano Fagoni, 60 anni, nella cucina della loro villetta a Nuvolento, provincia di Brescia. Raffaella Ragnoli, ex ragioniera di 58 anni, è stata in tribunale per raccontare la sua versione dei fatti. Durante la cena, con il figlio minore presente, Raffaella ha testimoniato di aver agito per difendere il ragazzo dalle presunte minacce del marito.
Raffaella ha descritto il momento in cui ha impugnato un coltello e lo ha puntato alla gola del figlio, temendo per la sua vita. In preda alla paura, ha preso un altro coltello e ha colpito il marito, che la stava minacciando. La donna ha sottolineato di essere stata psicologicamente distrutta e sotto stress, temendo che le minacce si sarebbero trasformate in azioni concrete.
La situazione familiare era già tesa a causa di presunti maltrattamenti e violenze subite da Raffaella e dai figli nei mesi precedenti all’omicidio. Questi episodi non erano mai stati denunciati, ma hanno contribuito a far perdere il controllo a Raffaella, aggravando ulteriormente la situazione.
Prima della sentenza, Raffaella sarà sottoposta a una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e volere. I legali della difesa hanno richiesto questa valutazione per comprendere meglio lo stato mentale della donna al momento dell’omicidio. L’incarico per la perizia sarà conferito il prossimo 16 aprile.