Politica

Il privilegio di cumulare pensioni e stipendi nella pubblica amministrazione

Il presidente del Cnel, Renato Brunetta, potrà cumulare pensione e stipendio grazie a una norma controversa del decreto Pnrr, scatenando polemiche e critiche politiche.

Il privilegio di cumulare pensioni e stipendi nella pubblica amministrazione

Il presidente del Cnel, Renato Brunetta, potrà percepire uno stipendio nonostante sia già pensionato, grazie a una norma del recente decreto Pnrr. Questa disposizione gli permetterà di cumulare il compenso da parlamentare e docente universitario con la pensione. Brunetta guida il Cnel dal 2023 senza percepire alcun compenso, a causa di una norma del 2012 che vieta incarichi retribuiti nella pubblica amministrazione. Tuttavia, il nuovo decreto varato dal governo Meloni elimina questa restrizione per lui e gli altri membri del Cnel.

L’opposizione ha reagito con veemenza a questa decisione, definendola una presa in giro per i lavoratori che ricevono stipendi bassi. Il Movimento 5 Stelle ha criticato aspramente il privilegio concesso a Brunetta, sottolineando l’incoerenza del governo nel permettergli di cumulare pensioni e retribuzione. Il Cnel, organo noto per la sua inutilità, è stato utilizzato da Giorgia Meloni per nominare Brunetta a capo, ignorando il salario minimo legale.

La decisione di consentire a Brunetta di cumulare pensioni e stipendio ha sollevato polemiche anche riguardo alla Società Ponte sullo Stretto, dove i dirigenti possono ora percepire stipendi superiori al tetto previsto per la pubblica amministrazione. Questo privilegio è stato concesso nonostante le promesse di aumentare le pensioni minime e garantire un salario dignitoso ai lavoratori.

Giuseppe Conte ha condannato aspramente il ritorno ai vecchi privilegi di una casta politica, mentre Angelo Bonelli ha definito inaccettabile la deroga concessa a Brunetta, soprattutto considerando il suo ruolo nel contrastare l’introduzione di un salario minimo. Questi episodi mettono in luce l’ipocrisia e la mancanza di coerenza nel trattamento dei lavoratori da parte delle istituzioni.