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Lotta alle infiltrazioni mafiose nel settore delle cave a Carrara

Il prefetto Aprea combatte le infiltrazioni mafiose nel settore delle cave a Carrara con interdittive antimafia e misure restrittive.

Lotta alle infiltrazioni mafiose nel settore delle cave a Carrara

Guido Aprea è diventato prefetto di Massa-Carrara nel giugno del 2022 e da allora ha emesso nove interdittive antimafia nei confronti di aziende legate alle cave, coinvolte in attività come frantumazione e commercio di granulati, trasporto di marmo, noleggio di macchinari e vendita di materiale da costruzione. Secondo Aprea, ci sono due rami coinvolti: la ‘ndrangheta e i casalesi, appartenenti alla camorra. La lotta alla criminalità organizzata è una priorità per il prefetto, che ha adottato misure restrittive per contrastare le infiltrazioni nel settore.

Le interdittive antimafia sono strumenti utilizzati per escludere le aziende sospettate di legami con la criminalità organizzata dai rapporti con la pubblica amministrazione. A Carrara, le recenti interdittive non hanno sorpreso, poiché da anni è noto che la mafia si sia infiltrata nel sistema delle cave e degli appalti. Le indagini condotte negli ultimi trent’anni hanno evidenziato interessi della mafia siciliana, della ‘ndrangheta e della camorra nell’economia delle cave in diverse province italiane.

Le infiltrazioni non riguardano solo la proprietà delle cave, ma coinvolgono l’indotto, come il trasporto dei materiali, la gestione dei rifiuti speciali e la catena di produzione del cemento. La complessa rete di società e intermediari rende difficile individuare e contrastare le attività illecite. Un caso emblematico è stato il processo che ha portato alla condanna di otto persone che controllavano le cave di porfido della Val di Cembra in provincia di Trento.

La storia di Carrara è segnata da episodi legati alle infiltrazioni della criminalità organizzata, come l’omicidio dell’ingegnere Alberto Dazzi nel 1991, legato ai suoi interessi nel cantiere dell’hotel Marble. Le indagini hanno evidenziato legami tra imprenditori, mafia e gestione delle cave, con inchieste che hanno coinvolto personaggi di spicco come Raul Gardini e società come la Calcestruzzi.

Le preoccupazioni riguardo alle infiltrazioni mafiose nel settore delle cave sono state confermate da relazioni della Direzione nazionale antimafia, che hanno evidenziato legami con la ‘ndrangheta e gruppi criminali locali. La costruzione della strada dei marmi a Carrara è stata oggetto di attenzione, con sospetti di infiltrazioni nelle imprese coinvolte nel progetto.

Negli ultimi anni, Carrara è stata identificata come zona a rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, con iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e contrastare il fenomeno. Gino Angelo Lattanzi, attivo nel contrasto alla mafia, ha evidenziato la necessità di non sottovalutare il problema e di coinvolgere attivamente la politica nella lotta alle infiltrazioni.

Il presidente di Confindustria di Massa e Carrara, Matteo Venturi, ha sottolineato che il territorio ha sviluppato “anticorpi” contro la mafia grazie all’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura. Nonostante i progressi, il rischio di infiltrazioni rimane e la vigilanza costante è fondamentale per preservare l’integrità del territorio e contrastare la criminalità organizzata.

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