Attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca: Putin annuncia nuove misure antiterroristiche
Attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca con 133 morti e 152 feriti. Putin annuncia nuove misure antiterroristiche in risposta all'attentato.
Venerdì sera, intorno alle 20, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nel Crocus City Hall, un prestigioso teatro situato nella periferia nordoccidentale di Mosca, in Russia. Gli aggressori hanno aperto il fuoco con armi automatiche, provocando il panico tra le persone presenti, per poi appiccare un incendio che ha causato il crollo del tetto dell’edificio.
Secondo le ultime informazioni diffuse dai servizi di sicurezza russi, il bilancio dell’attacco è tragico: almeno 133 persone sono state uccise, tra cui tre bambini, e altre 152 sono rimaste ferite. Circa 60 di loro versano in condizioni gravi, rendendo necessarie trasfusioni di sangue e interventi di soccorso ancora in corso. Le autorità temono che il numero delle vittime possa aumentare nelle prossime ore.
Sabato mattina, a oltre 500 chilometri da Mosca, è stata fermata un’auto sospetta vicino al confine con Bielorussia e Ucraina. Si trattava di una Renault bianca, uno dei veicoli ricercati in relazione all’attacco. Le forze dell’ordine hanno arrestato 11 individui, ritenuti coinvolti nell’organizzazione o nell’esecuzione dell’attentato, compresi i quattro uomini responsabili dell’assalto al teatro.
Il presidente russo Vladimir Putin ha preso la parola pubblicamente solo sabato pomeriggio, annunciando l’adozione di nuove misure antiterroristiche nel paese. Putin ha sottolineato che i responsabili dell’attacco sono stati intercettati mentre cercavano di fuggire in Ucraina, dove, secondo le informazioni dei servizi segreti russi, avrebbero pianificato ulteriori azioni. L’Ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato, mentre l’intelligence statunitense ha escluso prove di connessioni con l’evento.
L’ISIS ha rivendicato l’attacco tramite la sua agenzia di stampa non ufficiale Amaq già nella serata di venerdì. Secondo fonti statunitensi, l’attentato sarebbe stato opera dell’ISIS-K, un gruppo terroristico affiliato all’ISIS attivo principalmente in Afghanistan. Putin, senza accusare direttamente l’Ucraina, ha equiparato i terroristi responsabili dell’attacco ai nazisti, sottolineando la ferocia dell’azione compiuta al Crocus City Hall.
L’ISIS-K, acronimo di Khorasan, regione storica che comprende parti di Pakistan, Iran, Afghanistan e Asia Centrale, è emerso nel 2014 da una fazione di talebani pakistani rifugiatisi in Afghanistan. Dopo il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan nel 2021, l’ISIS-K ha intensificato le sue attività, compiendo attentati anche al di fuori dei confini afghani, come in Iran.
Nelle ore successive all’attentato, il teatro è stato preso d’assalto da un’imponente operazione di soccorso, con l’arrivo di polizia, ambulanze, vigili del fuoco ed elicotteri. Le autorità russe hanno riferito di due esplosioni causate dall’incendio, originato dall’accensione di un liquido infiammabile all’interno della struttura.
Il Crocus City Hall, parte di un vasto complesso che include un centro commerciale, un centro congressi e diversi alberghi e ristoranti, era pronto ad ospitare un concerto dei Picnic, gruppo rock di fama locale. La capienza del teatro è di circa 6.200 posti, con oltre 6.000 biglietti venduti per l’evento. Al momento dell’attacco, non è ancora chiaro quante persone si trovassero all’interno del teatro.
Almeno 100 persone sono state salvate dal seminterrato dell’edificio, dove si erano rifugiate per sfuggire agli spari. Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha annunciato la cancellazione di tutti gli eventi pubblici previsti nel fine settimana, decisione seguita da altre città russe come San Pietroburgo, Stavropol, Murmansk, Vologda e Kursk.
Il 7 marzo, l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca aveva emesso un’allerta di sicurezza per i cittadini statunitensi in città, avvertendo di possibili attacchi terroristici durante eventi di massa, inclusi concerti. Questa allerta, valida per 48 ore, è rimasta in vigore fino al 9 marzo. Putin aveva precedentemente minimizzato tali avvertimenti, definendoli come provocazioni dell’Occidente per destabilizzare la società russa.
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