Aumento costi conti correnti: giovani i più penalizzati
Aumento del 31% delle tariffe per la gestione dei conti correnti in 5 anni. I giovani subiscono un incremento del 30% nei costi. Le banche alzano i prezzi contando sulla fedeltà dei clienti.
La discesa dell’inflazione non ha raffreddato i rincari sugli oneri per la gestione del conto bancario, anzi. Nel 2017 la spesa di gestione di un conto corrente presso una filiale bancaria si attestava a 79,4 euro, secondo i dati della Banca d’Italia. Cinque anni dopo, nel 2022, è arrivata a 104 euro. In cinque anni le tariffe per la tenuta di un conto sono lievitate del 31%, ben oltre l’11,6% registrato dall’inflazione.
Ad aumentare sono soprattutto le spese fisse, che rappresentano circa il 70% del totale, passando da 52,8 a 72,8 euro (+37,9%). Le spese variabili, invece, si attestano a 31 euro da 26,6 euro (+16,5%), principalmente per il maggior numero di operazioni, visto che le commissioni sono risultate pressoché invariate. Nel 2023 tenere aperto un conto corrente è costato in media fino al 22% in più.
Negli ultimi mesi e in quelli a venire la musica non cambia. Fatto sta che la recente discesa dell’inflazione non argina i rincari dei conti correnti. I costi in aumento non risparmiano nessuno, ma è una beffa soprattutto per i giovani.
È quanto evidenzia un’analisi di Altroconsumo che ha messo a confronto gli indicatori di costo complessivo di 297 conti correnti, presenti nella banca dati dell’organizzazione, in particolare nel periodo compreso tra il 31 gennaio 2023 e il 15 marzo 2024.
Chi paga di più? Ad essere particolarmente colpiti dagli aumenti sono gli under 35, che pagheranno in media quest’anno il 30% in più, mentre le famiglie e i pensionati subiranno rincari rispettivamente del 9% e del 6%. Per i giovani l’esborso sarà particolarmente alto: arriverà infatti a 95 euro annui, con la contemporanea fine di molti prodotti dedicati proprio alla clientela under 35.
In controtendenza Isybank, la banca digitale del gruppo Intesa, ha appena lanciato una promozione che ha azzerato i costi del piano Isyprime per gli under 35.
Neppure le famiglie sono state risparmiate, visto che i costi legati al conto corrente potrebbero aumentare in media del 9%. Rincari registrati anche dai conti correnti online, dove c’è un +5%. Ma, in questo caso, c’è la possibilità di azzerare i costi, mentre con i conti tradizionali non si scende sotto i 92 euro annui di Monte dei Paschi di Siena.
Oltre a non aver aumentato la remunerazione dei soldi dei propri clienti, quindi, le banche hanno alzato i costi dei conti correnti con la motivazione dell’inflazione, contando sulla fedeltà dei propri correntisti.
I conti correnti migliori per i giovani
- Il miglior conto corrente tradizionale per i giovani è il conto Bancoposta opzione start giovani di Poste italiane, con un indicatore di costo complessivo del conto corrente pari a 35,25 euro.
- Per quanto riguarda i conti correnti online, il migliore è il conto Bbva di Bbva, con un indicatore di costo complessivo pari a 0 euro.
E per le famiglie e i pensionati?
- Per le famiglie, il conto corrente tradizionale migliore risulta essere il conto Mps mio-plus di Monte dei Paschi di Siena, con un costo pari a 92,60 euro.
- Per i pensionati, il miglior risultato è di conto Mps mio-plus di Monte dei Paschi di Siena, con un costo pari a 86,60 euro.
Conviene di più il conto online o quello tradizionale?
Da un’indagine del 2022 della Banca d’Italia sui conti correnti, emerge che il conto corrente online costa significativamente meno di quello tradizionale. A fronte dei 104 euro del conto presso una banca fisica, quello sul web nel 2022 costava 33,7 euro, con un rincaro di soli 0,7 euro rispetto all’anno precedente. La spesa di gestione dei conti postali invece è passata da 58 a 59,6 euro.