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Elezioni Senegal: tensioni e incertezze nel voto per il nuovo presidente

Elezione presidenziale in Senegal con tensioni e controversie tra candidati, esclusioni e manovre politiche. Il futuro politico del paese in bilico.

Elezioni Senegal: tensioni e incertezze nel voto per il nuovo presidente

Domenica scorsa in Senegal si è svolta l’importante elezione per il nuovo presidente, dopo un periodo di agitazioni contro Macky Sall, il quale, essendo al termine del suo secondo mandato consecutivo, non può più candidarsi. La campagna elettorale è stata caratterizzata da tensioni, anche a causa del breve lasso di tempo concesso ai 19 candidati per conquistare i voti degli elettori, dato che la data delle elezioni è stata comunicata solo all’inizio di marzo.

Il Consiglio costituzionale del Senegal ha respinto le candidature dei due principali oppositori di Sall: Ousmane Sonko, sostituito da Bassirou Diomaye Faye, rilasciato il 15 marzo dopo essere stato in carcere, e Karim Wade del Partito democratico senegalese. Sonko, figura di spicco dell’opposizione, è stato terzo alle elezioni presidenziali del 2019 ed è il fondatore di Pastef (Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità), partito sciolto lo scorso agosto. Arrestato nel luglio del 2023, Sonko ha lottato per la sua candidabilità alla presidenza dal carcere, interrompendo uno sciopero della fame solo per motivi di salute.

Una foto di Ousmane Sonko e Bassirou Diomaye Faye, un giorno dopo essere uscito dal carcere, 16 marzo, Dakar (REUTERS/ Abdou Karim Ndoye)
Ousmane Sonko e Bassirou Diomaye Faye, un giorno dopo essere uscito dal carcere, 16 marzo, Dakar
REUTERS/ Abdou Karim Ndoye

Dopo l’esclusione di Sonko dalle liste elettorali, la sua coalizione ha deciso di sostenere Bassirou Diomaye Faye, a sua volta arrestato nell’aprile del 2023 per aver criticato alcuni magistrati sui social media. Entrambi sono stati rilasciati grazie a un’amnistia decisa da Sall per placare le proteste, iniziando la campagna elettorale in ritardo rispetto agli altri candidati e a soli 10 giorni dalle elezioni.

La coalizione ha dovuto affrontare diverse difficoltà, tra cui la scarsa visibilità in televisione e la relativa mancanza di notorietà di Faye rispetto a Sonko. La strategia di sostenere altri due candidati, Habib Sy e Cheikh Tidiane Dièye, è stata adottata per sfruttare la loro visibilità mediatica.

Anche l’opposizione ha avuto le sue sfide, con Karim Wade escluso dalle elezioni per la doppia cittadinanza francese e senegalese. Il Partito democratico senegalese, privato del suo candidato, ha invitato i sostenitori a votare per Diomaye.

Le manovre di Sall per controllare l’opposizione potrebbero alla fine danneggiare il fronte governativo, rendendo le prossime elezioni le più aperte nella storia del Senegal. Il paese, con oltre 18 milioni di abitanti, è sempre stato considerato uno dei più stabili dell’Africa occidentale, ma dal 2021 ha visto un aumento delle proteste antigovernative.

Le elezioni in corso potrebbero segnare un punto di svolta per il Senegal, con un’opposizione frammentata e un governo in crisi di credibilità. Resta da vedere come si evolverà la situazione politica del paese dopo queste cruciali elezioni.

Due poster di Abdoulaye Wade
sinistra) e il figlio Karim durante una protesta a Dakar nel 2013 (REUTERS/Joe Penney
Una foto di Amadou Ba a un comizio a Dakar, 22 marzo (REUTERS/Luc Gnago)
Amadou Ba a un comizio a Dakar, 22 marzo
REUTERS/Luc Gnago

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