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Minaccia terroristica in Italia: lotta contro l’estremismo e la radicalizzazione

L'Italia si prepara ad affrontare la minaccia terroristica con focus sull'estremismo online, la sorveglianza dei luoghi sensibili e l'arresto di soggetti pericolosi.

Minaccia terroristica in Italia: lotta contro l’estremismo e la radicalizzazione

Dopo l’attentato a Mosca perpetrato dai miliziani Isis e nel contesto geopolitico attuale, l’Italia rimane in stato di allerta. Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, il tema dei rischi di attacchi terroristici torna al centro dell’attenzione. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha sottolineato con cautela che, nonostante la minaccia di gruppi organizzati come quelli responsabili dell’attentato in Russia, in Italia verrebbero intercettati preventivamente.

Al programma ‘In mezz’ora’ del 24 marzo, Mantovano ha discusso della possibilità di autoattivazione dei cosiddetti “lupi solitari”, fenomeno già verificatosi in altri paesi europei. Il reclutamento online rappresenta la minaccia più preoccupante, contro cui si combatte da anni in Italia. Mantovano ha evidenziato che, rispetto ad altri Stati europei, in Italia si osserva un atteggiamento di rispetto verso le comunità islamiche, riducendo così le tensioni.

La riunione dei vertici delle forze dell’ordine italiani, convocata dopo l’attacco al Crocus City Hall, si è resa ancora più necessaria. Il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica si è riunito il 25 marzo al Viminale per analizzare la situazione. Mantovano ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla minaccia terroristica e di condividere informazioni tra le varie agenzie di sicurezza.

Il sistema di monitoraggio preventivo è attivo al massimo, concentrato sull’estremismo e sulla radicalizzazione. Dopo gli attentati di Hamas in Israele dell’ottobre scorso, sono stati rafforzati i dispositivi di controllo e identificati oltre 28.000 obiettivi sensibili in Italia, di cui 205 legati ad Israele, principalmente sedi diplomatiche e centri religiosi. Le forze dell’ordine stanno concentrando gli sforzi su questi luoghi, dalle sinagoghe alle ambasciate e ai principali hub di trasporto.

La sorveglianza delle “piazze digitali” è fondamentale, poiché molti soggetti radicalizzati sono stati individuati seguendo la propaganda online. Dal 2023 sono state arrestate 26 persone per terrorismo internazionale e 95 soggetti pericolosi sono stati espulsi, di cui 45 solo dall’ottobre scorso.