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Conseguenze dell’attentato terroristico a Mosca rivendicato dall’Isis

Attentato terroristico a Mosca rivendicato dall'Isis, Putin accusa l'Ucraina, l'Isis-Khorasan punta alla Russia. Conflitto tra Russia ed estremismo islamico in crescita.

Conseguenze dell’attentato terroristico a Mosca rivendicato dall’Isis

La Russia si trova ad affrontare le conseguenze dell’attentato avvenuto il 22 marzo al Crocus City Hall di Mosca, rivendicato dall’Isis e che ha causato la morte di almeno 137 persone. Quattro dei 11 sospettati sono comparsi in tribunale a Mosca: Saidakrami Murodali Rachabalizoda, Dalerdzhon Barotovich Mirzoyev, Shamsidin Fariduni e Muhammadsobir Fayzov, cittadini del Tagikistan. Dopo l’udienza, sono stati rimessi in custodia per due mesi con l’accusa di attacco terroristico, dichiarandosi tutti colpevoli.

L’Isis ha diffuso video rivendicando l’attacco a Mosca, un gruppo terrorista attivo in Afghanistan e Iran, dove ha compiuto gravi attentati nel gennaio scorso con oltre 100 vittime. A Mosca, l’organizzazione ha agito indisturbata per oltre un’ora, sfruttando presunte falle nei servizi di intelligence.

Putin, nonostante la rivendicazione dell’Isis, non ha menzionato il gruppo terroristico islamista, ma ha accusato il lato ucraino per l’attentato. Il conflitto tra Russia e Stato islamico va avanti da quasi dieci anni, coinvolgendo vari territori.

L’Isis-K, noto anche come Stato islamico del Khorasan (Iskp), ha come obiettivo la creazione di un nuovo califfato che includa Afghanistan, Pakistan ed Iran, con l’auspicio di coinvolgere ex repubbliche sovietiche come Turkmenistan, Tagikistan e Uzbekistan.

Il leader dell’Iskp, Sanaullah Ghafari, è stato nominato emiro nel 2020. Dopo il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan, l’attenzione dell’Iskp si è spostata verso la Russia, cercando nuovi obiettivi al di fuori del territorio controllato dai talebani, considerati nemici dall’Isis-K.

Il conflitto tra Russia ed estremismo islamico è iniziato nel 2015, quando Putin ha deciso di sostenere militarmente il presidente Assad contro lo Stato islamico in Siria. La presenza russa ha attirato volontari ceceni e altri russi ciscaucasici, preoccupando il Cremlino per il loro possibile ritorno in patria.

Le prime ribellioni islamiste contro la Russia hanno avuto luogo in Cecenia, con una lunga lotta per l’indipendenza che ha causato numerose vittime. Putin ha agito in maniera decisa contro gli indipendentisti ceceni, con operazioni concluse nel 2009.

Il Tagikistan, parte dell’Isis-Khorasan, è coinvolto nel piano di creare un nuovo califfato. I quattro attentatori arrestati a Mosca sono sospettati di provenire da lì, e i servizi di sicurezza di entrambi i Paesi stanno collaborando per contrastare il terrorismo.