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La candidatura di ‘Letteralmente Chiunque Altro’ alla presidenza degli Stati Uniti

Un uomo di Dallas, 'Letteralmente Chiunque Altro', si candida alla presidenza USA come alternativa ai principali candidati. Promuove l'inclusione e la diversità politica.

La candidatura di ‘Letteralmente Chiunque Altro’ alla presidenza degli Stati Uniti

C’è un nuovo potenziale candidato alla presidenza degli Stati Uniti in vista delle prossime elezioni di novembre. Si tratta di un uomo che ha recentemente cambiato legalmente il suo nome in “Letteralmente Chiunque Altro”, annunciando così la sua corsa alla Casa Bianca. Questo 35enne di Dallas, in Texas, precedentemente conosciuto come Dustin Ebey, è un maestro elementare ed ex militare.

La sua mossa è stata motivata dalla volontà di intercettare gli americani indecisi o insoddisfatti riguardo ai due principali candidati, Joe Biden e Donald Trump. Secondo quanto riportato dal Guardian, il candidato ha dichiarato: “Trecento milioni di persone meritano di meglio. Dovrebbe esserci spazio per individui come me che sono stufi di questa concentrazione di potere nei due principali partiti, che non porta benefici alla popolazione comune.”

Con la sua candidatura, l’uomo intende sottolineare l’idea che “letteralmente chiunque altro” sarebbe una scelta migliore rispetto a Biden o Trump, quasi come un grido di protesta contro il sistema politico attuale.

Attualmente, il candidato ha l’obiettivo di raccogliere 113.000 firme per poter inserire il suo nome sulla scheda elettorale in Texas. Tuttavia, considerando che questa cifra è improbabile da raggiungere, sta promuovendo attivamente l’opzione di scrivere “letteralmente chiunque altro” sulla scheda elettorale come alternativa ai due principali contendenti.

Foto dell'uomo che ha cambiato nome in 'Literally Anybody Else' per candidarsi alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti
La foto dell’uomo che ha cambiato nome in ‘Literally Anybody Else’

Per l’aspirante candidato presidenziale, l’America non dovrebbe essere costretta a scegliere tra il “re dei debiti” e un 81enne, sottolineando così la sua visione di una politica più inclusiva e rappresentativa per tutti i cittadini.