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L’ISIS-K e la minaccia globale: l’attentato a Mosca e le implicazioni internazionali

Attentato terroristico a Mosca rivendicato dall'ISIS-K, evidenziando la minaccia costante del gruppo terroristico e le implicazioni geopolitiche globali.

L’ISIS-K e la minaccia globale: l’attentato a Mosca e le implicazioni internazionali

L’attentato di venerdì al teatro Crocus City Hall a Mosca ha scosso il mondo intero, con un tragico bilancio di almeno 137 vittime. Le responsabilità di questo atto terroristico sono state oggetto di dibattito, con l’ISIS che ha rivendicato l’attacco tramite la sua agenzia di stampa non ufficiale al Amaq. Anche se il presidente russo Vladimir Putin non ha menzionato direttamente l’ISIS nel suo discorso alla nazione, funzionari statunitensi informati dall’intelligence avevano già attribuito l’attacco al gruppo terroristico ISIS-K, affiliato all’ISIS e attivo principalmente in Afghanistan.

Le tensioni tra i paesi occidentali e la Russia, la Cina e l’Iran hanno portato alla luce un aspetto importante: per lo Stato Islamico, le differenze tra le varie fazioni in conflitto sembrano essere irrilevanti. L’ISIS-K era già stato protagonista di un attacco a gennaio vicino alla tomba del generale Qassem Suleimani in Iran, che aveva causato la morte di 84 persone e il ferimento di circa 300.

Il 2017 è stato un anno segnato da numerosi attacchi rivendicati dallo Stato Islamico in Occidente, tra cui l’attentato al concerto di Ariana Grande a Manchester e l’attacco sulla Rambla a Barcellona. Da allora, l’ISIS ha continuato a perpetrare attacchi mortali in Belgio, Francia e Austria.

Le agenzie di sicurezza in Germania, Belgio e Paesi Bassi hanno recentemente arrestato nove membri di una rete dell’ISIS-K provenienti da paesi dell’Asia centrale, che stavano pianificando un attacco terroristico in Germania. Questi episodi evidenziano la minaccia costante rappresentata dallo Stato Islamico e dai suoi affiliati.

L’attacco a Mosca è stato descritto dall’agenzia al Amaq come parte di una più ampia “guerra tra lo Stato Islamico e i paesi che combattono l’Islam”. Gli analisti ritengono che questo evento possa rafforzare le preoccupazioni riguardo alla rinascita dell’organizzazione terroristica su scala globale, in un momento in cui l’attenzione internazionale è focalizzata su altre crisi come quelle in Gaza e in Ucraina.

La Russia è da tempo nel mirino degli attacchi dell’ISIS, con episodi come l’esplosione di un aereo passeggeri russo nel Sinai nel 2015 e l’attacco all’ambasciata russa a Kabul nel 2022. Le radici della conflittualità islamista risalgono all’occupazione sovietica dell’Afghanistan negli anni Ottanta e alla repressione delle rivolte in Cecenia.

Il termine “ISIS-K” fa riferimento ai territori dell’Afghanistan e dei paesi dell’Asia centrale che un tempo facevano parte dell’Unione Sovietica. Funzionari russi ipotizzano che gli autori dell’attentato a Mosca possano provenire dal Tagikistan, uno dei paesi più poveri dell’Asia centrale, da cui provengono molti lavoratori migranti in Russia.

L’ISIS-K mirava a stabilire un califfato nell’Asia meridionale e centrale, imponendo una rigida interpretazione della sharia. Dopo essere stato allontanato da Siria e Iraq, l’ISIS-K è diventato una delle province più importanti dello Stato Islamico, insieme a una sezione attiva in Africa occidentale.

La propaganda dell’ISIS-K ha alimentato una retorica di odio e violenza contro ebrei, infedeli e “crociati occidentali”, sottolineando le tensioni geopolitiche e religiose che caratterizzano il panorama mondiale attuale.

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