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L’ISIS-K e l’Asia Centrale: Una Minaccia Globale

Il gruppo terroristico ISIS-K recluta individui dall'Asia centrale per attacchi internazionali, destando preoccupazione tra i governi occidentali.

L’ISIS-K e l’Asia Centrale: Una Minaccia Globale

I quattro uomini arrestati dalle autorità russe per l’attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca sono tutti cittadini del Tagikistan, un’ex repubblica sovietica dell’Asia centrale. Questo non è un caso isolato, infatti, un cittadino del Tagikistan è stato coinvolto anche nell’attentato di gennaio a Kerman, in Iran, dove persero la vita 95 persone. Inoltre, 47 uomini provenienti dall’Asia centrale furono arrestati in Turchia a seguito di un attentato contro una chiesa cattolica a Istanbul. Tutti questi attacchi, tra i più gravi degli ultimi mesi, sono stati attribuiti all’ISIS-K, noto anche come ISKP o Provincia del Khorasan dello Stato Islamico, un gruppo terroristico affiliato allo Stato Islamico attivo principalmente tra Afghanistan e Pakistan.

L’ISIS-K è considerato il gruppo più aggressivo a livello internazionale tra quelli vicini allo Stato Islamico, con una storia di attacchi terroristici al di fuori della sua regione di origine. La maggior parte di questi attacchi, soprattutto negli ultimi anni, sono stati perpetrati da individui provenienti dall’Asia centrale, in particolare da Tagikistan e Uzbekistan.

Questo legame tra l’ISIS e l’Asia centrale si è rafforzato nel corso degli anni, diventando una fonte di preoccupazione per i governi occidentali. L’ISIS-K è una delle configurazioni territoriali dello Stato Islamico, con l’obiettivo di stabilire un califfato islamico nella regione storica del Khorasan, che comprende parti di Afghanistan, Pakistan, Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan e Iran.

L’ISIS-K è emerso nel 2014, fondato da talebani pachistani che giurarono fedeltà allo Stato Islamico e iniziarono a operare nella regione del Khorasan, soprattutto tra Afghanistan e Pakistan. Dopo il crollo del califfato in Iraq e Siria nel 2017, l’ISIS-K ha guadagnato sempre più rilevanza diventando uno dei gruppi jihadisti più pericolosi e attivi.

L’Asia centrale comprende paesi ex sovietici come Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, tutti a maggioranza musulmana. Alcuni di questi paesi, in particolare Tagikistan e Uzbekistan, hanno una lunga tradizione di jihadismo islamico indipendente dalle attività dello Stato Islamico.

Le popolazioni dell’Asia centrale, sia residenti nei propri paesi che emigrate all’estero, sono diventate bersaglio della propaganda e del reclutamento dei gruppi terroristici come lo Stato Islamico. Molti individui provenienti dall’Asia centrale si sono uniti al gruppo durante il periodo in cui è stato istituito il califfato tra Iraq e Siria, con migliaia di tagiki e uzbeki che si sono arruolati.

L’ISIS-K ha sfruttato con successo la presenza di cittadini dell’Asia centrale per condurre attacchi nel suo territorio originario tra Afghanistan e Pakistan. Negli ultimi anni, il gruppo ha ampliato la sua portata, avviando una serie di attentati all’estero. I miliziani provenienti dall’Asia centrale sono particolarmente utili in queste operazioni, poiché possono viaggiare più liberamente rispetto a quelli con passaporto afghano.

La crescente aggressività dell’ISIS-K ha destato preoccupazione tra i governi occidentali, che temono nuovi attacchi del gruppo. Recentemente, sono stati sventati diversi tentativi di attentato in Europa, compiuti anche da individui provenienti da paesi dell’Asia centrale.

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