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Scontro tra sindaco Decaro e Viminale a Bari

Antonio Decaro, sindaco di Bari, sfida il Viminale per presunte infiltrazioni mafiose. Polemiche e tensioni politiche in una situazione incandescente.

Scontro tra sindaco Decaro e Viminale a Bari

Antonio Decaro, uno dei sindaci più popolari d’Italia, ha consolidato il suo consenso a Bari, rendendo difficile per il centrodestra trovare un candidato credibile per sfidarlo. La sua gestione ha ottenuto un indice di gradimento eccezionale, iniziata nel 2004 con Michele Emiliano. Il ministro Matteo Piantedosi ha inviato una commissione d’accesso a Bari per valutare eventuali infiltrazioni criminali nell’amministrazione comunale, suscitando polemiche per un’ingerenza politica. Piantedosi ha giustificato la sua decisione in seguito a un’inchiesta che ha coinvolto 130 persone legate ai clan, di cui due erano consiglieri comunali. Il ministro dell’Interno ritiene che le presunte infiltrazioni malavitose nelle istituzioni, unite a quelle dell’Amtab spa, giustifichino un intervento così incisivo da parte del Viminale.

La situazione a Bari è caratterizzata da uno scontro aspro tra il sindaco Decaro e il Viminale. Le opposizioni, scese in piazza a difesa del sindaco, hanno contestato l’azione del ministro, sottolineando che l’intervento è stato richiesto da esponenti della maggioranza di centrodestra e non dalla magistratura inquirente. Le figure politiche coinvolte nell’inchiesta sono le consigliere comunali Francesca Ferri e Maria Carmen Lorusso, entrambe elette con partiti di centrodestra, e il marito di quest’ultima, Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale. I fatti contestati risalgono alla campagna elettorale del 2019, in cui le persone coinvolte si opponevano alla rielezione di Decaro, per poi entrare a far parte della maggioranza dopo la vittoria del sindaco.

Il sindaco Decaro, erede politico di Michele Emiliano, è considerato uno dei migliori amministratori locali, apprezzato per il suo impegno nel ridare vita al centro storico di Bari e per la sua ferma posizione contro la mafia, che lo ha costretto a vivere sotto scorta. Tuttavia, una dichiarazione infelice di Emiliano ha messo in discussione la reputazione di Decaro, scatenando una dura reazione da parte della maggioranza.

La commissione inviata dal Viminale a Bari è composta da tre membri, tra cui Claudio Sammartino, prefetto in pensione, Antonio Giannelli, viceprefetto, e Pio Giuseppe Stola, maggiore della Scico. Questi dovranno valutare il fascicolo della Dda contenente le accuse che hanno portato agli arresti nel febbraio precedente. Hanno tre mesi, prorogabili a sei, per redigere una relazione da consegnare al prefetto, che a sua volta dovrà formulare una proposta al ministro dell’Interno. Un eventuale scioglimento del consiglio comunale dovrebbe avvenire entro tre mesi dalla trasmissione della relazione, influenzando le elezioni previste per l’8 e il 9 giugno.

Don Luigi Ciotti di Libera ha difeso Decaro, sottolineando la necessità di evitare strumentalizzazioni e di far emergere la verità. Al contrario, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha criticato Emiliano per la sua dichiarazione infelice, mentre Giorgio Mulè di Forza Italia ha invitato il centrodestra a mantenere la calma e a evitare giustizialismi.

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Michele Emiliano (LaPresse)
Staff
  • PublishedMarch 27, 2024