Economia

Situazione dei salari bassi nel Lazio: giovani e donne penalizzati

L'analisi della Cgil evidenzia la diffusione dei salari bassi nel Lazio, con particolare attenzione ai giovani e alle donne. La precarietà e la qualità del lavoro sono i principali fattori. Settori più colpiti e preoccupazioni per il futuro.

Situazione dei salari bassi nel Lazio: giovani e donne penalizzati

I dati sull’occupazione in Italia continuano a mostrare una crescita costante, tuttavia l’allarme per i salari bassi rimane sempre attivo. Secondo la Cgil, circa 5,7 milioni di lavoratori nel nostro Paese percepiscono meno di 11mila euro lordi all’anno, corrispondenti a circa 850 euro netti. In particolare, si evidenzia la situazione critica dei giovani sotto i 35 anni e di una regione in particolare, dove ben il 40% dei ragazzi guadagna tra i 500 e i 600 euro al mese.

Nella regione Lazio, nonostante nel 2023 si sia registrato il numero più alto di occupati mai visto, con quasi 2 milioni di persone impiegate, di cui 1.819.000 solo a Roma e provincia, la qualità del lavoro non è sempre all’altezza. Secondo un’analisi condotta dalla Cgil di Roma e del Lazio sui dati Inps del 2022, ben il 40% dei giovani sotto i 35 anni non raggiunge i 10mila euro lordi all’anno, ovvero tra i 500 e i 600 euro netti mensili.

La precarietà, la discontinuità, i contratti a tempo parziale non voluti, le basse qualifiche e i ritardi nei rinnovi contrattuali sono i principali fattori che contribuiscono alla diffusione dei salari bassi in Italia. Infatti, avere un contratto regolare non garantisce necessariamente un reddito sufficiente per vivere dignitosamente o per emanciparsi, soprattutto per i giovani.

Nel Lazio, il 43% dei lavoratori sotto i 35 anni guadagna meno di 10mila euro lordi all’anno, pari a 227mila dipendenti del settore privato non agricolo, prevalentemente donne. Di questi, il 69% ha contratti a termine o stagionali, il 59% lavora a tempo parziale e il 54% non riesce a lavorare per più di tre mesi all’anno. Inoltre, le donne giovani sono particolarmente penalizzate, con il 48,2% che guadagna meno di 10mila euro, rispetto al 38,5% degli uomini.

La Cgil ha evidenziato la discrepanza tra la crescita dell’occupazione a Roma e la qualità dei contratti offerti, sottolineando che un aumento dei posti di lavoro non sempre si traduce in una maggiore qualità lavorativa. Eleonora Mattia, presidente della commissione regionale Lavoro, ha espresso preoccupazione per il futuro del Lazio, sottolineando che la situazione riguarda tutti, poiché giovani e donne sono il motore della società.

I settori più colpiti dai salari bassi nella regione sono l’arte e lo sport, con il 70% dei giovani che guadagna meno di 10mila euro all’anno, seguiti da alloggio e ristorazione (63%), informazione e comunicazione (52%), istruzione (40%) e sanità e assistenza sociale (34%). Al contrario, i settori dell’industria manifatturiera (21%), fornitura di acqua e gestione dei rifiuti (16%), finanza e assicurazioni (11%) e l’estrazione di minerali (4%) presentano una situazione migliore per i dipendenti.

Staff
  • PublishedMarch 27, 2024