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Tensioni tra studenti e forze dell’ordine nelle università italiane

Proteste studentesche nelle università italiane contro la cooperazione con Israele e in solidarietà con la resistenza palestinese.

Tensioni tra studenti e forze dell’ordine nelle università italiane

La mattinata è stata caratterizzata da tensioni tra studenti e forze dell’ordine all’interno delle università italiane, con al centro il conflitto in corso a Gaza e la partecipazione degli atenei italiani ad accordi di cooperazione tecnico-scientifica con Israele.

Il collettivo “Cambiare Rotta” ha esposto uno striscione con la scritta “Con la resistenza palestinese – fuori Israele dall’Università”, evidenziando il malcontento degli studenti. A Roma e a Genova si sono registrati momenti di agitazione, con il Rettorato della Sapienza occupato dagli studenti che chiedono un’azione simile a quella dell’Università di Torino.

Rettorato occupato LaSapienza
Rettorato occupato LaSapienza

La protesta si è concentrata contro la rettrice Antonella Polimeni, con uno striscione che recitava “La Sapienza faccia come UniTo. Blocchiamo il bando Maeci Italia-Israele”. Gli studenti che cercavano di partecipare all’assemblea all’interno del Rettorato sono stati oggetto di spintoni e cariche da parte della polizia, suscitando la denuncia di violenze da parte degli attivisti di Cambiare Rotta.

Cambiare Rotta su Instagram

Anche a Genova, il rettore Federico Delfino è stato pesantemente contestato dagli studenti, che lo hanno accusato di essere complice del genocidio in corso a Gaza. Durante un incontro con tre rappresentanti, il senato accademico è stato sospeso a causa delle proteste.

Uno studente ha letto una lettera aperta al Maeci, firmata da più di 4mila docenti in tutta Italia, che chiedeva la sospensione dell’accordo di cooperazione industriale scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. I firmatari hanno evidenziato l’inopportunità di continuare la collaborazione con Israele, considerato uno stato illegittimo e responsabile di un genocidio protrattosi per 75 anni.

Le tecnologie oggetto di collaborazione potrebbero essere utilizzate sia a fini civili che militari, con possibili risvolti negativi per la popolazione palestinese. Dopo la lettura della lettera, un gruppo di studenti autonomi ha fatto irruzione nel senato accademico, costringendo alla sospensione della seduta.

La ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha espresso il suo totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino, condannando fermamente le azioni di occupazione e contestazione. Ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro intervento e ha sottolineato che le università non devono essere teatro di intimidazioni o violenze.

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Screenshot Instagram,

Successivamente, la ministra ha contattato il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per discutere della situazione negli atenei e valutare le misure necessarie per garantire libertà e sicurezza all’interno delle università italiane.