Notizie

Il dibattito sulla presenza degli studenti stranieri nelle scuole italiane

Il dibattito riguarda la proposta di limitare al 20% la presenza di studenti stranieri in classe per favorire un ambiente didattico efficace e l'integrazione. Critiche e proposte alternative emergono nel confronto politico.

Il dibattito sulla presenza degli studenti stranieri nelle scuole italiane

Il dibattito sulla presenza di studenti stranieri nelle scuole italiane è tornato di attualità dopo le polemiche riguardanti la scuola di Pioltello, chiusa per il Radaman a causa dell’elevato numero di studenti di fede islamica. In risposta a ciò, un esponente leghista ha proposto di stabilire un limite massimo del 20% di alunni stranieri per classe, sostenendo che ciò sia necessario per garantire un ambiente didattico efficace.

Secondo il vicepremier, Matteo Salvini, la presenza di un elevato numero di bambini che parlano lingue diverse e non conoscono l’italiano può creare caos in classe. Tuttavia, riconosce che avere un 20% di studenti stranieri può essere stimolante per conoscere lingue e culture diverse. Allo stesso tempo, sottolinea che se gli italiani costituiscono solo il 20% della classe, la situazione può creare difficoltà nell’insegnamento.

Vale la pena notare che nel 2010, il limite massimo alla presenza di studenti stranieri in classe è stato fissato al 30% con una circolare firmata dall’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Tuttavia, è prevista la possibilità di deroghe in casi specifici, come la presenza di alunni stranieri con adeguate competenze linguistiche.

Nonostante non sia una proposta nuova, l’idea di Salvini ha suscitato critiche da parte del Partito Democratico. Secondo Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del PD, limitare il numero di studenti stranieri in classe non favorisce l’integrazione, ma identifica erroneamente gli alunni migranti come il problema principale della scuola.

Manzi sottolinea che la scuola italiana ha dimostrato di saper gestire l’integrazione senza ricorrere a messaggi ideologici. Invita a considerare le strategie già adottate in molte scuole con forte presenza di studenti stranieri e a promuovere azioni specifiche di supporto e mediazione per favorire l’integrazione.

Infine, il PD critica le esternazioni del ministro dei trasporti e invita a lasciare alle comunità scolastiche la responsabilità di adottare le migliori scelte per favorire l’integrazione, evitando la demagogia sulla scuola per fini politici.