Cronaca

Il latitante e il tecnico radiologo: la sconvolgente storia di Matteo Messina Denaro

La scoperta di un tumore svela una rete di complici per il latitante Matteo Messina Denaro, coinvolgendo un tecnico radiologo e una rete di supporto ben organizzata.

Il latitante e il tecnico radiologo: la sconvolgente storia di Matteo Messina Denaro

La vita di Matteo Messina Denaro è stata sconvolta il 3 novembre 2020, quando ha scoperto di avere un tumore dopo una colonscopia a Marsala. Questo evento ha segnato l’inizio di una rivoluzione per il latitante, costretto a confrontarsi con la necessità di cure mediche in strutture pubbliche. Per affrontare le terapie, ha potuto contare su canali privilegiati e coperture, tra cui il supporto di Cosimo Leone, un tecnico radiologo dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, arrestato per mafia.

Le indagini hanno rivelato che Leone era consapevole dell’identità di Messina Denaro e avrebbe facilitato la sua presenza in ospedale. I contatti tra i due erano frequenti, come dimostrato dal fatto che Leone era salvato come “Sino Leone” nella rubrica del telefono di Messina Denaro e era stato invitato al matrimonio del boss nel 1998 insieme ad altri complici.

Per individuare Messina Denaro, i carabinieri hanno analizzato la documentazione medica e i telefoni del latitante. Durante il ricovero in ospedale, Messina Denaro aveva a disposizione tre telefoni, uno dei quali intestato a una persona deceduta nel 2017. Questi telefoni sono stati fondamentali per tracciare i movimenti del boss e dei suoi complici durante il periodo di cure mediche.

Le indagini hanno rivelato che Leone avrebbe consegnato una nuova scheda SIM a Messina Denaro in ospedale, consentendogli di comunicare con l’esterno. I contatti tra Messina Denaro, Bonafede e Leone erano frequenti e coordinati, come dimostrato dai tabulati telefonici che hanno evidenziato una stretta collaborazione tra i tre complici.

Le indagini hanno anche rivelato che Messina Denaro e Bonafede si spostavano insieme durante le visite mediche e i controlli postoperatori. La rete di sostegno del boss sembrava estesa e ben organizzata, con contatti in varie strutture sanitarie e una capacità di coordinamento sorprendente.

Secondo la Procura, la malattia ha aumentato notevolmente il rischio di cattura per Messina Denaro, esponendolo a contatti imprevisti e non controllati nelle strutture pubbliche. La sua capacità di organizzare rapidamente un sistema di supporto affidabile e discreto è stata cruciale per affrontare la malattia e continuare a latitare per trent’anni.