Condanna per omicidio colposo al Teatro dell’Opera di Roma
Il tribunale di Roma condanna Carlo Fuortes per omicidio colposo di un addetto alle pulizie. La difesa solleva dubbi sulla responsabilità. Polemiche e ricorso in corso.
Il tribunale di Roma ha emesso una sentenza di primo grado che ha condannato Carlo Fuortes a 16 mesi di carcere per omicidio colposo, in relazione alla morte di Oberdan Varani, un addetto alle pulizie del Teatro dell’Opera di Roma. L’incidente mortale è avvenuto il 31 luglio 2017, quando Varani è precipitato in un vano del teatro. Fuortes, all’epoca sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, ha ricoperto tale incarico dal 2013 al 2021. Attualmente, Fuortes è sovrintendente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, dopo aver ricoperto il ruolo di amministratore delegato della Rai tra il 2021 e il 2023.
La sentenza ha riguardato anche la titolare della ditta per cui lavorava l’operaio deceduto, condannata alla stessa pena di 16 mesi di carcere. L’avvocato di Fuortes, Alessandro Gamberini, ha reagito alla sentenza definendola “sconcertante” e ha annunciato che presenterà ricorso. Secondo l’avvocato, la morte di Varani non è avvenuta a causa di un rischio lavorativo, ma a seguito di un incidente in cui l’operaio è scivolato dal primo gradino di una scala, presentando un tasso alcolemico nel sangue di 1,3 grammi per litro.
Gamberini ha sottolineato che il motivo dello scivolamento è da attribuire al tasso di alcol nel sangue di Varani, sollevando dubbi sulla responsabilità del sovrintendente del Teatro nell’accaduto. La difesa di Fuortes si basa sull’argomento che la morte dell’operaio non è direttamente collegata a un pericolo sul luogo di lavoro, ma a circostanze personali che hanno portato all’incidente fatale.