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Manifesting: Il Potere della Visualizzazione per Cambiare la Vita

Il manifesting, pratica magica di visualizzazione, influisce sulla vita e la salute mentale. Popolare tra celebrità, ma con rischi. Un'analisi critica.

Manifesting: Il Potere della Visualizzazione per Cambiare la Vita

Negli ultimi anni, su internet si è diffusa una serie di pratiche legate al concetto di manifesting, un termine inglese che può essere tradotto in italiano come manifestare o visualizzare. Questo approccio, spesso associato a concetti come vision board, legge dell’attrazione e journaling, si basa su una visione spirituale e magica della realtà. Secondo questa filosofia, per ottenere ciò che si desidera basta rappresentarlo o immaginarlo con convinzione.

Questa tendenza ha preso piede soprattutto negli Stati Uniti durante la pandemia, ma ha iniziato a farsi strada anche in Italia. Nel 2023, sono stati pubblicati quattro libri sull’argomento, e sempre più persone ne parlano come di un metodo per migliorare la propria vita e ottenere successo. Persino Chiara Ferragni, l’influencer italiana più famosa, ha attribuito il raggiungimento dei suoi obiettivi alla pratica della visualizzazione e alla forte convinzione.

Il concetto alla base del manifesting è semplice: se si crede veramente in qualcosa, si realizzerà. Secondo questa teoria, è possibile cambiare la propria vita modificando il proprio modo di pensare e concentrando l’attenzione sugli obiettivi desiderati. Spesso si utilizzano supporti come liste, diari o vision board per dare forma ai propri intenti, strumenti che trovano terreno fertile soprattutto su piattaforme social come Instagram e TikTok.

Nonostante alcuni tentativi di spiegare il manifesting attraverso concetti scientifici come l’energia o le vibrazioni, si tratta essenzialmente di un approccio basato sul pensiero magico. Questa pratica, priva di fondamento scientifico, ricorda altri approcci popolari ma non supportati dalla scienza, come quelli riconducibili all’auto-aiuto o alle pratiche New Age.

La diffusione online del manifesting negli ultimi anni, con contenuti che registrano centinaia di migliaia di visualizzazioni, ha suscitato un notevole interesse. Questo approccio ha particolarmente attratto coloro che, durante il lockdown del 2020, si sono trovati ad affrontare un senso di incertezza e perdita di controllo rispetto al futuro a causa della pandemia.

In Italia, il manifesting ha iniziato a guadagnare popolarità più tardi rispetto agli Stati Uniti. Nel 2023, sono stati pubblicati diversi libri sull’argomento, tra cui Manifesting. Il potere di far accadere le cose di Bettina Lemke e Manifest di Roxie Nafousi. Anche personaggi famosi come Oprah Winfrey, Will Smith e Chiara Ferragni hanno attribuito il loro successo al manifesting, contribuendo a rendere questa pratica sempre più convincente per chi desidera crederci.

Il manifesting si ispira a antiche pratiche magiche adattate ai tempi moderni. Questo approccio, che include tecniche come liste, scrittura di diari e vision board, è stato reinterpretato e riproposto da creatori di contenuti online per renderlo più accattivante e efficace. Una delle evoluzioni recenti è la cosiddetta lucky girl syndrome, che rappresenta uno stato in cui tutto sembra funzionare a proprio favore.

Sebbene un atteggiamento propositivo e ottimista possa avere effetti positivi su alcune persone, il manifesting può anche avere conseguenze negative sulla salute mentale. Chi non riesce a ottenere ciò che desidera può sentirsi in colpa, vergognarsi o cadere in depressione. Questo approccio individualistico può portare a una visione distorta della realtà e a scelte rischiose, con possibili ripercussioni sulla salute e sul benessere delle persone coinvolte.

In definitiva, il manifesting rappresenta un fenomeno che, se da un lato può offrire un senso di controllo e speranza, dall’altro può alimentare illusioni e comportamenti rischiosi. È importante considerare in modo critico le implicazioni di questa pratica e valutarne gli effetti a lungo termine sulla salute mentale e sul benessere individuale e collettivo.

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