Italia

Progetto di restauro per la torre Garisenda di Bologna

Il sindaco di Bologna presenta un progetto di restauro per la torre Garisenda, includendo l'utilizzo di tralicci metallici simili a quelli della torre di Pisa. Il piano prevede tre fasi per garantire la stabilità e la riapertura al pubblico.

Progetto di restauro per la torre Garisenda di Bologna

Mercoledì, durante una conferenza stampa, il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha presentato il progetto del comune per garantire la sicurezza della torre Garisenda, una delle due famose torri della città. Negli ultimi mesi, la torre ha mostrato segni di oscillazioni e torsioni anomale, spingendo le autorità a intervenire. Il progetto prevede di completare i lavori entro la fine del 2024, utilizzando tralicci metallici simili a quelli impiegati per la torre di Pisa.

La squadra guidata dall’ingegnera Raffaella Bruni, incaricata dei lavori alla torre, ha effettuato un sopralluogo a Pisa per valutare lo stato dei tralicci utilizzati in passato. Secondo Bruni, i tralicci sono ancora in condizioni ottimali per essere riutilizzati.

Da diversi anni, i tecnici della Soprintendenza archeologica e del comune monitorano attentamente i movimenti delle torri Garisenda e degli Asinelli, entrambe leggermente inclinate, al fine di prevenire potenziali problemi di stabilità. Nel 2018 è stato istituito un comitato tecnico-scientifico per intensificare i controlli e le valutazioni dei dati raccolti.

Lo scorso ottobre, a seguito di un aumento delle oscillazioni rilevato nei mesi precedenti, il comune ha deciso di chiudere la piazza circostante e limitare la circolazione. Successivamente, il comitato tecnico-scientifico è stato incaricato di fornire indicazioni su come intervenire per garantire la sicurezza della zona e tentare di raddrizzare la torre.

Mercoledì, durante la conferenza stampa, Lepore ha presentato la relazione del comitato e il piano di restauro per i prossimi anni. Il progetto prevede tre fasi distinte: inizialmente saranno installate strutture in acciaio, simili a quelle utilizzate per la torre di Pisa negli anni Novanta e Duemila, al fine di ridurre l’inclinazione della Garisenda. Queste strutture, come cavi, tiranti e contrappesi di piombo, contribuiranno a stabilizzare la torre e consentiranno futuri interventi di restauro in sicurezza.

Una volta completata la prima fase, la zona della Garisenda potrà essere esclusa dall’allerta gialla stabilita dalla Protezione Civile, passando a un livello di allerta verde. Ciò permetterà la riapertura al pubblico della vicina Torre degli Asinelli, chiusa in precedenza per consentire i lavori sulla Garisenda. A questo punto, sarà possibile avviare interventi di consolidamento tradizionali sulla muratura della torre, come iniezioni di malta alla base, già sperimentate in passato.

Nella terza fase, saranno effettuate le necessarie verifiche sulla stabilità della torre, con il tensionamento dei cavi per contrastare eventuali oscillazioni future. Lepore ha dichiarato che la prima fase dovrebbe concludersi entro la fine del 2024, mentre le fasi successive saranno completate tra il 2025 e il 2026. Il restauro effettivo della torre potrebbe avvenire nel 2025 o successivamente alle tre fasi.

Lepore ha inoltre annunciato che i 19 milioni di euro necessari per i lavori di messa in sicurezza, compresi tralicci e tiranti, sono stati raccolti grazie a donazioni private. La raccolta fondi, a cui hanno contribuito numerose imprese e cittadini, rientra nell’Art Bonus, un’iniziativa introdotta nel 2014 dall’ex ministro della Cultura Dario Franceschini, che offre agevolazioni fiscali per le donazioni destinate alla cultura.

Links:

Staff
  • PublishedMarch 29, 2024