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Scandalo di corruzione nel Parlamento europeo: finanziamenti russi e influenze politiche

Nuovo scandalo di corruzione coinvolge deputati europei in finanziamenti russi per influenzare le elezioni europee. Indagini in corso in sette Paesi.

Scandalo di corruzione nel Parlamento europeo: finanziamenti russi e influenze politiche

Dopo il Qatargate, un nuovo scandalo di corruzione potrebbe colpire il Parlamento europeo. Secondo le rivelazioni del primo ministro belga Alexander De Croo, diversi deputati sarebbero coinvolti in un giro di finanziamenti occulti provenienti dalla Russia, mirati a influenzare le prossime elezioni europee di giugno.

Le rivelazioni giungono dopo l’annuncio del primo ministro ceco Petr Fiala riguardante la chiusura del sito web di notizie Voice of Europe. Le autorità di Praga sostengono che questo portale d’informazione sia stato utilizzato da Mosca per influenzare la politica europea. Un’inchiesta giornalistica del quotidiano ceco, citando fonti di intelligence, parla di finanziamenti elargiti a politici di sei Paesi europei, tra cui l’AfD, il partito tedesco che fa parte del gruppo parlamentare della Lega all’Eurocamera.

Al momento non sono stati resi noti nomi, ma le scoperte degli inquirenti cechi hanno innescato indagini in diversi Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Polonia, Belgio, Paesi Bassi e Ungheria.

Secondo il quotidiano olandese NcrVoice of Europe, pur avendo sede in Repubblica Ceca, ha legami nei Paesi Bassi grazie a un imprenditore che ha finanziato le attività del sito per anni prima di cederne le quote. Questo imprenditore avrebbe collaborato con il leader di estrema destra Thierry Baudet nel 2016 per organizzare un referendum contro l’accordo di associazione tra l’UE e l’Ucraina.

L’attuale figura chiave di Voice of Europe sarebbe un oligarca ucraino, Viktor Medvedchuk, noto per le sue posizioni filorusse e considerato vicino a Vladimir Putin. Il sito avrebbe diffuso articoli critici sull’UE riguardanti il Green Deal, l’immigrazione e il supporto a Kiev, ma sarebbe stato anche utilizzato per pagare politici in tutta Europa. Il meccanismo era semplice: i politici venivano pagati per essere intervistati.

Tra gli intervistati di spicco ci sarebbero esponenti del Rassemblement National francese, guidato da Marine Le Pen, e del Vlaams Belang in Belgio, oltre al principale candidato dell’AfD alle elezioni europee, Maximilian Krah. È importante sottolineare che l’intervistare questi politici non implica necessariamente che abbiano ricevuto finanziamenti da Mosca.

Attualmente sono in corso indagini in sette Paesi europei e nessun politico è stato formalmente accusato. Tuttavia, a Bruxelles si è certi che i nomi verranno alla luce prima o poi. Lo scandalo potrebbe avere ripercussioni sulle prossime elezioni europee e sulle future alleanze post-voto. Il sito di Voice of Europe risulta irraggiungibile, ma i suoi account social sono ancora attivi, come ad esempio il profilo X, seguito da oltre 180mila follower, dove sono visibili i post.

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