Ilaria Salis: lotta per la giustizia in Ungheria
Ilaria Salis, attivista italiana detenuta in Ungheria, respinta richiesta domiciliari. Padre chiede aiuto a Mattarella. Dibattito politico Italia-Ungheria.
Il Tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di domiciliari per Ilaria Salis, l’attivista italiana reclusa da 13 mesi in un carcere ungherese con l’accusa di aver aggredito alcuni neonazisti durante una manifestazione. Nonostante le rassicurazioni dell’avvocato ungherese György Magyar, la decisione del giudice è stata negativa. Magyar presenterà ricorso dopo Pasqua, in attesa dell’udienza del 24 maggio, in cui verrà ascoltata la presunta vittima e alcuni testimoni oculari.
Ilaria Salis è riapparsa in tribunale con manette ai polsi, ceppi ai piedi e una catena legata alla vita, un trattamento lontano dagli standard dell’Unione Europea. Il padre Roberto ha chiesto aiuto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sbloccare la situazione, criticando l’atteggiamento del governo Meloni.
Roberto Salis ha inviato una Pec al presidente della Repubblica, sottolineando l’importanza dell’articolo 3 della Costituzione che si applica a tutti i cittadini italiani. Ha espresso scetticismo riguardo al ricorso per i domiciliari, ma ha sottolineato la necessità di continuare a lottare per la figlia.
Ilaria Salis rischia 24 anni di carcere per l’aggressione a un gruppo di neonazisti durante il “Giorno dell’onore”, una celebrazione controversa in Ungheria. Il caso ha scatenato uno scontro politico in Italia, con le opposizioni che criticano l’atteggiamento del governo verso l’Ungheria e la maggioranza che invita al dialogo per non compromettere la diplomazia.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sottolineato l’importanza del rispetto della sovranità giuridica di ciascun Paese, mentre Pierantonio Zanettin di Forza Italia ha richiamato alla specificità di ogni ordinamento. Maurizio Gasparri ha invece invitato al dialogo tra le istituzioni italiane e ungheresi.
Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi Sinistra ha criticato il governo italiano per non aver agito per migliorare le condizioni di Salis in carcere. Ha sottolineato la necessità di far valere gli accordi internazionali per consentire a Salis di affrontare il processo agli arresti domiciliari in Italia.
