Giornalista statunitense detenuta in Russia per presunta violazione legge sull’agente straniero
Il tribunale russo prolunga la detenzione di Alsu Kurmasheva, giornalista statunitense accusata di non registrarsi come agente straniero. Anche Evan Gershkovich del Wall Street Journal è stato arrestato. La libertà di stampa è fortemente minacciata in Russia.
Lunedì, un tribunale russo ha deciso di prolungare la detenzione preventiva della giornalista Alsu Kurmasheva fino al 5 giugno. Kurmasheva, che possiede la doppia cittadinanza russa e statunitense, lavora per un’emittente radiofonica finanziata dal Congresso degli Stati Uniti, con corrispondenti in 23 paesi. La sua specializzazione riguarda la Russia e altri paesi in cui la libertà dei media è fortemente limitata.
L’arresto di Kurmasheva risale allo scorso ottobre, quando è stata accusata di non essersi registrata come agente straniero. In base alla legge russa, questa designazione si applica a persone o organizzazioni che ricevono finanziamenti dall’estero per attività considerate antigovernative. Spesso, questa normativa viene utilizzata per reprimere la libertà di stampa e altre forme di espressione.
Il tribunale ha respinto la richiesta dei legali di Kurmasheva di trasformare la sua detenzione in arresti domiciliari. La giornalista, che lavorava per Radio Free Europe/Radio Liberty e risiedeva a Praga, in Repubblica Ceca, era in Russia per motivi familiari al momento dell’arresto.
È importante sottolineare che Kurmasheva non è l’unica giornalista statunitense ad essere stata arrestata in Russia nel corso del 2023. A marzo, infatti, è stato arrestato anche Evan Gershkovich, reporter del Wall Street Journal. Gershkovich è attualmente detenuto in attesa di un processo, per il quale non è stata ancora fissata una data. Le udienze finora si sono svolte a porte chiuse, senza accesso alla stampa e senza la divulgazione di prove a sostegno delle accuse mosse contro di lui.
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