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Il debutto di Truth Social: successo politico o finanziario?

Truth Social, il social network di Trump, debutta in borsa con valutazione da 8 miliardi. Successo politico o finanziario? Sfide e controversie sul futuro della piattaforma.

Il debutto di Truth Social: successo politico o finanziario?

Martedì 26 marzo Trump Media, la società proprietaria del social network Truth Social dell’ex presidente statunitense Donald Trump, è entrata in borsa e ha rapidamente raggiunto una valutazione da oltre 8 miliardi di dollari. Questa cifra, considerata molto elevata per una compagnia relativamente sconosciuta, rappresenta un indiscutibile successo per Trump, il quale, nonostante la sua immagine di ricco imprenditore, sta affrontando numerosi problemi economici, soprattutto a causa dei costi legati ai vari procedimenti giudiziari in cui è coinvolto.

Secondo molti analisti, la valutazione di Truth Social a 8 miliardi di dollari potrebbe essere stata influenzata da fattori non strettamente finanziari, ma legati alla politica, in particolare alla figura di Trump e alla possibilità che possa vincere le elezioni presidenziali del prossimo novembre.

Per comprendere appieno la situazione attuale, è necessario fare un breve excursus storico di circa tre anni, tornando a gennaio del 2021. In quel periodo, Trump aveva appena perso le elezioni presidenziali contro l’attuale presidente Joe Biden. Il 6 gennaio, i suoi sostenitori avevano assaltato il Campidoglio a Washington per contestare i risultati elettorali, sostenendo che fossero stati manipolati, un’accusa priva di fondamento supportata da prove convincenti.

Subito dopo quegli eventi, Trump fu sospeso da tutti i principali social network, inclusi Twitter (ora X), dove contava milioni di follower e che utilizzava per comunicazioni polemiche e provocatorie. Questa sospensione rappresentò un duro colpo per l’ex presidente, che perse improvvisamente un importante canale di comunicazione diretta con i suoi sostenitori, dando così il via all’idea di Truth Social.

All’inizio del 2021, Wes Moss e Andy Litinsky, due giovani imprenditori e ex concorrenti del reality show The Apprentice condotto da Trump, si avvicinarono all’ex presidente proponendogli di creare una nuova società di comunicazione digitale basata sulla libertà di espressione e priva di censure.

Trump, attratto dall’idea, decise di mettere a disposizione il suo nome per la nuova società, senza però fornire finanziamenti diretti. Così nacque Trump Media & Technology Group a febbraio del 2021, con l’obiettivo di lanciare una piattaforma social.

Moss e Litinsky iniziarono a cercare investitori per finanziare il progetto, nonostante Trump fosse considerato un personaggio politico controverso, soprattutto dopo la sconfitta elettorale e l’assalto al Campidoglio, che aveva scosso l’opinione pubblica statunitense.

Dopo varie difficoltà, Moss e Litinsky trovarono un alleato in Patrick Orlando, un banchiere di Miami proprietario della SPAC Digital World Acquisition. Questa società, che raccoglie capitali in borsa per fusioni con aziende non quotate, rappresentava un’alternativa alla quotazione tradizionale per Trump Media.

Digital World Acquisition debuttò in borsa nel settembre del 2021, raccogliendo circa 300 milioni di dollari. Successivamente, a ottobre dello stesso anno, si diffuse la notizia della trattativa tra Trump Media e Digital World Acquisition per una fusione, come previsto dal piano di Moss e Litinsky. Tuttavia, l’accordo fu ritardato da questioni legali e si concluse solo recentemente, oltre due anni dopo l’annuncio.

Nello stesso mese di ottobre del 2021, Trump annunciò il lancio di Truth Social, un social network che avrebbe dovuto competere con giganti come Twitter e Facebook, mantenendo però l’obiettivo dichiarato di garantire la libertà di espressione senza censure.

Truth Social è stato reso disponibile a febbraio del 2022, ma ha registrato risultati iniziali deludenti. Secondo il giornalista economico Matthew Goldstein, la piattaforma ha avuto scarso traffico nei primi mesi di attività, con limitati investimenti pubblicitari e una bassa affluenza di utenti. A febbraio, Truth Social ha registrato circa 5 milioni di visitatori, lontani dai numeri di TikTok e Facebook.

Nonostante la somiglianza grafica con Twitter, Truth Social non è riuscito a decollare come previsto. Trump stesso conta meno di 7 milioni di follower sulla piattaforma, una frazione dei 87 milioni che aveva su Twitter.

Nel frattempo, Elon Musk ha acquisito Twitter e ha riabilitato diversi account, tra cui quello di Trump, precedentemente bloccati per contenuti fuorvianti o cospirazionisti. Tuttavia, Trump ha dichiarato di non essere interessato a tornare su Twitter, continuando a utilizzare Truth Social, sebbene con minor impatto e visibilità.

Le trattative per l’acquisizione di Trump Media da parte di Digital World Acquisition sono state rallentate da obiezioni e problemi regolatori sollevati negli Stati Uniti. La Securities and Exchange Commission (SEC) ha inizialmente bloccato l’accordo, sostenendo che la fusione era stata pianificata prima dell’ingresso in borsa di Digital World Acquisition, comportamento considerato illecito.

L’accordo è stato infine concluso il 22 marzo, e il 26 marzo Trump Media ha debuttato sui mercati finanziari con la sigla DJT, le iniziali di Donald John Trump. Nonostante il successo iniziale, il valore delle azioni di Truth Social ha iniziato a diminuire, con molti analisti che collegano l’andamento della società più alla sfera politica che a quella finanziaria, in relazione all’influenza di Trump sulla politica e la società statunitense.

La dashboard di Truth Social (screenshot del 5 aprile 2024)
L interfaccia grafica di Truth Social
screenshot del 5 aprile 2024

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