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Scandalo diplomatico: arresto in ambasciata a Quito

L'ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas arrestato in ambasciata messicana a Quito, scatenando tensioni diplomatiche tra i due paesi.

Scandalo diplomatico: arresto in ambasciata a Quito

Venerdì, la polizia dell’Ecuador ha effettuato un’irruzione nell’ambasciata messicana a Quito, arrestando l’ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas, sotto accusa per corruzione, concussione e altri reati. Glas, recentemente accolto in asilo politico dal Messico, si era rifugiato all’interno dell’ambasciata, considerata territorio messicano e non ecuadoriano.

L’operazione di irruzione, definita rocambolesca, ha destato scalpore poiché le ambasciate godono di una protezione quasi totale dalla ingerenza dei paesi ospitanti secondo il diritto internazionale. Il Messico ha reagito duramente all’arresto di Glas, considerandolo una violazione della propria sovranità territoriale. Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha condannato l’arresto come un atto autoritario e una chiara violazione del diritto internazionale e della sovranità del Messico, annunciando la sospensione delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador.

Le tensioni tra i due paesi erano già alte: il giorno precedente all’arresto di Glas, il governo ecuadoriano aveva dichiarato persona non grata l’ambasciatrice messicana Raquel Serur, in seguito a commenti di López Obrador sulle elezioni in Ecuador vinte dal presidente centrista Daniel Noboa.

La polizia dell Ecuador all ingresso dell ambasciata del Messico
AP Photo/Dolores Ochoa

Alice Bárcena, ministro degli Esteri messicano, ha riferito che alcuni diplomatici sono rimasti feriti durante l’operazione di arresto di Glas. Esperti di diritto internazionale hanno evidenziato la violazione della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari del 1961 da parte dell’Ecuador, trattato che regola gli aspetti dei rapporti tra gli stati e la condizione degli ambasciatori e funzionari diplomatici.

Glas, definito “probabilmente l’uomo più ricercato dell’Ecuador” dall’Associated Press, è stato vicepresidente del paese durante il governo di sinistra di Rafael Correa tra il 2013 e il 2017. Già condannato nel 2017 per corruzione, è stato emesso un nuovo mandato di arresto nei suoi confronti.

Le autorità ecuadoriane avevano chiesto al Messico il permesso di entrare nell’ambasciata per arrestare Glas, decidendo di procedere con l’irruzione dopo l’assegnazione dell’asilo politico da parte del Messico. In un comunicato diffuso il venerdì stesso, la presidenza dell’Ecuador ha sottolineato che “L’Ecuador è una nazione sovrana e non permetterà a nessun criminale di rimanere in libertà”.

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