Ex procuratore capo dell’Aia condannato per traffico di droga internazionale
L'ex magistrato utilizzava la divisa da arbitro per le consegne illecite
Rosario D’Onofrio, ex procuratore capo dell’Aia, è stato condannato a 5 anni e 8 mesi di carcere in seguito a una maxi-inchiesta sul traffico internazionale di stupefacenti che ha portato a numerosi arresti nel 2022. L’udienza preliminare ha visto comparire davanti al giudice Lidia Catellucci ben 57 imputati, di cui 40 hanno optato per il rito abbreviato insieme all’ex procuratore arbitrale.
Secondo quanto emerso dalla ricostruzione del gip nel novembre 2020, durante il lockdown D’Onofrio avrebbe utilizzato la divisa da arbitro per muoversi agevolmente e effettuare consegne di droga o per trasferire denaro a cittadini cinesi a Milano, affinché lo inviassero illegalmente in Spagna. Il suo arresto ha suscitato grande scalpore, con il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ha assicurato che sarebbero state prese tutte le misure necessarie per preservare la reputazione del calcio e della classe arbitrale.
Pur avendo ottenuto attenuanti per la collaborazione alle indagini, la pena finale di D’Onofrio è stata aumentata a 7 anni e 8 mesi a causa di una precedente condanna legata al traffico di droga. Infatti, già nel maggio 2020 era stato arrestato in flagranza per il trasporto di oltre 40 chili di marijuana.