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Il Piano asili nido del governo Meloni per l’incremento dei posti disponibili

Un'opportunità per le famiglie italiane: obiettivo 33% di copertura entro il 2030

Il Piano asili nido del governo Meloni per l’incremento dei posti disponibili

Il governo Meloni ha avviato l’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, noto come Pnrr, per implementare un Piano dedicato agli asili nido, con l’obiettivo di incrementare il numero di posti disponibili, che da anni si colloca al di sotto della media europea. Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha firmato un decreto che prevede un finanziamento di 734,9 milioni di euro. Queste risorse includono anche fondi ministeriali.

Valditara ha sottolineato l’importanza di ampliare un servizio essenziale per ridurre le disparità di partenza, rispondendo alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne, offrendo loro uno strumento in più per conciliare lavoro e maternità.

Il Piano asili nido del governo Meloni mira a potenziare l’offerta educativa per i bambini nella fascia di età 0-6 anni su tutto il territorio nazionale. Questo sarà realizzato attraverso la costruzione di nuovi asili nido e scuole dell’infanzia, nonché il potenziamento di quelli già esistenti, al fine di migliorare la qualità del servizio, agevolare le famiglie, favorire l’occupazione femminile e incrementare il tasso di natalità.

Il principale obiettivo è raggiungere una copertura del 33% in linea con gli standard dell’Unione Europea, su cui l’Italia è in ritardo. Secondo l’ultima nota dell’Istat sull’Offerta di nidi e servizi integrativi per la prima infanzia, attualmente la percentuale di copertura dei posti per bambini tra 0 e 2 anni è del 28%, cinque punti percentuali al di sotto dell’obiettivo che avrebbe dovuto essere raggiunto nel 2010, quattordici anni fa. Se consideriamo l’obiettivo del 45% entro il 2030, il divario si amplia a tredici punti percentuali. Inoltre, quasi la metà degli asili nido in Italia ha liste di attesa, come riportato nel report Istat.

Dopo la pandemia, il numero di posti negli asili nido italiani è aumentato, ma principalmente a causa della crisi demografica. Tuttavia, le richieste di iscrizione rimangono in larga parte insoddisfatte, soprattutto nel Mezzogiorno. Le famiglie più svantaggiate sono quelle più colpite, sia per i costi delle rette che per la mancanza di asili nido pubblici in diverse zone del Paese.

Il numero di posti in asili nido e scuole dell'infanzia in Italia: i dati Istat
Il tasso di copertura per i posti di asili nido e scuole dell’infanzia in Italia (fonte: Istat)

I fondi del Piano asili nido saranno distribuiti tra i comuni, considerando i dati Istat sulla copertura attuale del servizio per i bambini tra 0 e 2 anni, la popolazione e il numero di bambini residenti. Le 14 città metropolitane riceveranno una quota di risorse per potenziare gli asili nido, indipendentemente da questi criteri.

Elenco delle città italiane con i nuovi posti negli asili nido attivati coi fondi Pnrr
L’elenco con i nuovi posti attivati nelle città metropolitane (fonte: ministero dell’Istruzione)

Secondo la tabella del ministero dell’Istruzione, le città come Roma e Milano avranno un massimo di 360 posti assegnati, mentre Reggio Calabria e Cagliari ne avranno 180. Anche i comuni più piccoli e con una popolazione minore nella fascia 0-2 anni potranno candidarsi, eventualmente unendosi con comuni vicini. Gli altri comuni inclusi nell’elenco potranno aderire a una procedura per ottenere l’autorizzazione agli interventi, come indicato nel documento del Ministero dell’Istruzione.

Tuttavia, i fondi potrebbero non essere sufficienti. Un’analisi condotta dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) basata sulle graduatorie del bando Pnrr ha evidenziato che il deficit di posti potrebbe persistere. Ad esempio, in Campania e Sicilia mancherebbero ancora tra 6 e 11 mila posti per raggiungere la copertura del 33% a livello regionale. Inoltre, più di 3.400 comuni con una grave carenza di asili nido, con una copertura compresa tra lo 0 e l’11%, non hanno partecipato ai bandi Pnrr per aumentare i posti disponibili.

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