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Lite tra Mara Maionchi e Tiziano Ferro: polemiche e accuse

La controversia tra l'ex discografica e il cantante si accende sui social e sui media

Lite tra Mara Maionchi e Tiziano Ferro: polemiche e accuse

La lite tra Mara Maionchi e Tiziano Ferro è diventata argomento anche della puntata del venerdì di Viva Rai2. Le accuse di ingratitudine mosse dalla discografica, iniziate con un’intervista a Belve e seguite dalle risposte del cantante, hanno scatenato una serie di commenti. Anche il marito di Maionchi, Alberto Salerno, ha replicato smentendo l’accusa secondo cui lui e la moglie avrebbero impedito a Ferro di dichiararsi omosessuale all’inizio della sua carriera.

La polemica tra i due ex amici si è consumata principalmente attraverso tag e messaggi diretti sui social, un dettaglio che non è sfuggito a Fiorello durante il suo show mattutino. I titoli dei giornali hanno riportato le varie versioni della vicenda: “La versione di Mara, i miei erano solo consigli in buona fede” e “Mara ha una memoria di Ferro”, sono solo alcuni esempi.

Fiorello ha lanciato un messaggio ironico a entrambi: “Mara, Tiziano, chiamatevi! Perché parlarsi tramite giornali? Io ho degli amici che hanno una compagnia telefonica e vi possono fare una buona tariffa You and Me”. Dopo le sue parole, ha dedicato la canzone “Sere Nere” ai due in una versione inedita.

Dopo le dichiarazioni di Mara Maionchi, Tiziano Ferro ha espresso la sua amarezza per le accuse ricevute. Ha condiviso un articolo in cui la ex discografica veniva descritta come un “lupo cattivo” che gli avrebbe impedito di dichiararsi omosessuale. La risposta di Maionchi non si è fatta attendere, sottolineando la sua vicinanza al tema dell’omosessualità e difendendo la libertà e l’autodeterminazione.

Quanto all’accusa di aver spinto l’artista a dimagrire quando pesava 111 chili, Alberto Salerno ha spiegato che era una questione di salute e che lo avevano accompagnato da un dietologo di alto livello. Salerno ha sottolineato che dimagrire era una scelta che Ferro doveva fare per sé stesso, oltre che per il suo lavoro.