Ambiente

Disputa politica sull’agrivoltaico: incentivi e conflitti nel governo Meloni

Ministri Lollobrigida e Fratin in contrasto sui pannelli fotovoltaici agricoli

Disputa politica sull’agrivoltaico: incentivi e conflitti nel governo Meloni

Due ministri del governo Meloni, Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin, sono coinvolti in una disputa riguardante i bonus per l’installazione di pannelli fotovoltaici nei terreni coltivati, noti come agrivoltaico. Questo conflitto politico ha suscitato proteste da parte delle associazioni di settore, ad eccezione di Coldiretti. La situazione è stata generata dal sovrapporsi di due provvedimenti, con quello più recente di Lollobrigida che vieta le misure previste da Fratin, creando incertezza sul futuro degli incentivi per le energie rinnovabili e sui fondi Pnrr coinvolti.

La questione su cui i ministri Lollobrigida e Fratin stanno litigando riguarda un decreto di incentivi ventennali per l’agrivoltaico varato da Fratin nel febbraio 2024. Questo decreto prevede un finanziamento di 30 milioni di euro all’anno per 20 anni per la realizzazione di impianti fotovoltaici con una potenza complessiva di almeno 1,04 Gigawatt entro il 2026. Tuttavia, il prossimo Consiglio dei ministri potrebbe vedere l’introduzione di un decreto da parte di Lollobrigida che vieta l’installazione di tali impianti nelle aree agricole, entrando in conflitto con il provvedimento di Fratin.

Le associazioni del settore energetico hanno reagito alla situazione, con Elettricità Futura e Utilitalia che hanno chiesto ai ministri di rivalutare la decisione presa. D’altra parte, Coldiretti, che tradizionalmente si è opposta all’agrivoltaico, ha difeso il provvedimento.

Italia Solare, rappresentante delle imprese del settore fotovoltaico, ha espresso la sua contrarietà al decreto, sottolineando che non tutela gli interessi del settore agricolo e dei cittadini italiani che desiderano indipendenza energetica e tariffe energetiche più basse. L’associazione ha anche smentito l’idea che l’agrivoltaico possa danneggiare l’agricoltura, evidenziando che i pannelli coprirebbero solo lo 0,24% della superficie agricola nazionale.

Elettricità Futura e Utilitalia hanno inviato una lettera congiunta ai ministri Lollobrigida e Pichetto, chiedendo di riconsiderare il divieto all’agrivoltaico, poiché ritengono che possa ostacolare gli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica stabiliti dal Governo e le relative ricadute positive in termini economici e occupazionali.

D’altra parte, Coldiretti ha sostenuto il divieto all’agrivoltaico come misura per proteggere l’agricoltura nazionale da un’eccessiva copertura di pannelli fotovoltaici sulle terre coltivabili. L’associazione ha sottolineato che non è contraria alle energie rinnovabili, come dimostra la partecipazione alla misura del Pnrr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine.