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Inchiesta corruzione a Genova: arrestato governatore Toti e altri esponenti

Dettagli sconvolgenti sul presunto giro di favori e finanziamenti illeciti

Inchiesta corruzione a Genova: arrestato governatore Toti e altri esponenti

La Procura di Genova ha portato alla luce dettagli rilevanti riguardanti l’inchiesta che ha condotto all’arresto di Giovanni Toti, governatore della Liguria. L’accusa nei confronti di Toti riguarda il presunto ricevimento di finanziamenti elettorali pari a 74 mila euro in cambio di favori. In particolare, si è impegnato a trasformare la spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da ‘libera’ a ‘privata’ e avrebbe agevolato una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare vicino alla spiaggia, di interesse dei fratelli Roberto e Aldo Spinelli.

Roberto Spinelli, noto nel mondo del calcio per essere stato presidente del Genoa e del Livorno, è stato posto ai domiciliari insieme a Toti. Inoltre, è stato arrestato Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e attuale amministratore delegato di Iren.

Secondo l’accusa, Signorini avrebbe ricevuto da Spinelli 15mila euro in contanti, oltre a un pacchetto che includeva 42 notti in un hotel di lusso a Montecarlo con giocate al casinò, massaggi e trattamenti estetici del valore di oltre 42mila euro, una borsa Chanel, un bracciale Cartier e l’uso di una carta di credito durante un viaggio a Las Vegas. Spinelli avrebbe anche offerto a Signorini un incarico con uno stipendio annuo di 300mila euro una volta terminato il suo mandato.

Nel contesto delle indagini, emerge il coinvolgimento di Mauro Vianello, azionista di maggioranza dell’impresa Santa Barbara, attiva nel porto di Genova. Vianello avrebbe fornito a Signorini auto, denaro per il banchetto nuziale della figlia, un Apple Watch e un soggiorno nel suo appartamento in cambio di favori per aumentare le tariffe delle prestazioni.

La Procura di Genova ha inoltre contestato il reato di corruzione elettorale ai fratelli Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova. Si sospetta che abbiano commesso corruzione elettorale nei confronti di Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti, accusato di corruzione elettorale aggravata dall’agevolazione mafiosa. Cozzani e Toti avrebbero promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare in cambio di voti.

Stefano Anzalone, consigliere regionale ligure del Gruppo Misto, è stato coinvolto nell’indagine per corruzione elettorale in concorso con i fratelli Testa. Anzalone è entrato in assemblea legislativa come membro della Lista Toti.