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Novità sul Bonus Mamme Lavoratrici 2024: Come Richiederlo e Chi Ne Ha Diritto

Inps semplifica la procedura per ottenere l'esonero contributivo per mamme lavoratrici con figli

Novità sul Bonus Mamme Lavoratrici 2024: Come Richiederlo e Chi Ne Ha Diritto

Novità riguardanti la richiesta del bonus mamme lavoratrici 2024, l’esonero della contribuzione previdenziale introdotto dall’ultima legge di Bilancio, sono state comunicate dall’Inps con una nota del 6 maggio. Le donne che possono beneficiare del bonus ora possono trasmettere direttamente all’istituto previdenziale i dati dei propri figli per richiedere l’agevolazione.

Sul sito dell’Inps è disponibile l’applicativo chiamato “Utility esonero lavoratrici madri”, che consente di inviare all’ente le informazioni sui codici fiscali e i dati anagrafici dei figli. La procedura per richiedere il bonus non richiede una specifica domanda da parte della lavoratrice, ma è sufficiente che comunichi al datore di lavoro la volontà di usufruire del bonus, il quale inserirà le informazioni relative ai figli nelle denunce contributive.

La recente circolare dell’Inps ha chiarito che le mamme lavoratrici possono comunicare direttamente all’istituto le informazioni sui figli grazie all’applicativo, facilitando l’accesso alla misura. Tuttavia, l’utilizzo dell’utility è limitato ai casi in cui i codici fiscali dei figli non siano già stati inseriti nei flussi Uniemens per la lavoratrice che ha già usufruito del bonus.

La mancata comunicazione dei codici fiscali dei figli entro 7 mesi comporterà la revoca del beneficio. Il bonus mamme 2024 è un esonero della contribuzione previdenziale che spetta alle lavoratrici con 3 o più figli minori o con 2 figli di età inferiore ai 10 anni. L’esonero copre al 100% la quota dei contributi previdenziali fino al compimento del 18° anno del figlio più piccolo, con un limite massimo annuo di 3.000 euro.

Il bonus si applica alle lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, comprese quelle del settore agricolo, escludendo il lavoro domestico. È valido anche per i contratti di apprendistato e per il lavoro in somministrazione, includendo le lavoratrici con figli in adozione o affidamento.