L’eredità di Pietro Pittaro: un gesto inaspettato
L'imprenditore lascia tutto ai suoi collaboratori, un testamento sorprendente
Pietro Pittaro ha scelto la frase di Gabriele D’Annunzio “Io ho quello che ho donato” per il suo necrologio. L’imprenditore è scomparso il 24 marzo all’età di 89 anni, dopo aver dedicato la sua vita al mondo del vino attraverso la sua azienda, i Vigneti Pittaro, fondata negli anni ’70.
Durante l’apertura del testamento, i collaboratori più stretti di Pittaro hanno fatto una scoperta inaspettata: l’imprenditore ha deciso di lasciare tutto a loro, mantenendo così la promessa fatta in passato. Stefano Trinco, enologo e presidente della Doc Friuli, ricorda con emozione le parole di Pittaro che diceva in friulano: “Us lassi dut a vualtris” (Lascio tutto a voi). Inizialmente, molti pensavano che fosse solo uno scherzo, ma ora si trovano a dover gestire direttamente l’azienda con impegno e consapevolezza.
La gestione dei Vigneti Pittaro sarà affidata a nove collaboratori di lunga data, tra cui l’enologo storico, il perito agrario, la contabile, l’addetto commerciale e il personale di cantina e vigneto. Tutti loro sono persone del territorio di Codroipo (Udine) e lavorano nell’azienda da più di 10 anni.
Pittaro, nel ricordare il passato e il lavoro svolto sulle terre aride e sassose degli anni ’70, aveva espresso il desiderio di creare una cantina che si integrasse perfettamente nel territorio circostante, senza stravolgimenti architettonici. Le sue parole riportate sul sito dell’azienda riflettono la sua visione e il suo amore per il territorio.
L’azienda si trova a Codroipo, in provincia di Udine, circondata da viti e verde, vicino alla pista di atterraggio delle Frecce Tricolori. Dopo la scomparsa di Pittaro, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato le sue condoglianze al generale dell’Aeronautica Militare Roberto Corsini e al comandante delle Frecce Tricolori Marco Lant, amico e vicino di casa dell’imprenditore.
