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Operazione di salvataggio ostaggi: Israele vs Hamas a Gaza

La lotta per il rilascio degli ostaggi e la tragedia nella Striscia

Operazione di salvataggio ostaggi: Israele vs Hamas a Gaza

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato che Israele continuerà le sue operazioni nella città di Rafah, nel sud di Gaza, finché le forze di Hamas nell’area non saranno neutralizzate o fino a quando il movimento islamico non consegnerà uno degli ostaggi israeliani ancora nelle sue mani. Gallant ha sottolineato che l’operazione proseguirà fino all’eliminazione di Hamas nella regione di Rafah e in tutta la Striscia, o fino al ritorno del primo ostaggio, indicando la possibilità di un accordo con Hamas.

Attivisti per la liberazione degli ostaggi israeliani, tra cui alcuni parenti degli ostaggi stessi, hanno bloccato l’autostrada Ayalon a Tel Aviv per mezz’ora durante l’ora di punta mattutina, chiedendo un accordo con Hamas per il rilascio dei prigionieri.

La situazione degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas a Gaza è ancora incerta. Funzionari americani hanno espresso preoccupazione riguardo alla possibilità che molti degli ostaggi siano deceduti, considerando i mesi di bombardamenti e la difficoltà di rintracciare con certezza quanti siano ancora in vita. Le forze armate israeliane hanno confermato la morte di 34 ostaggi, ma si teme che il numero effettivo sia molto più alto.

L’Hostages Families Forum ha reso noto che Lior Rudaeff, uno degli ostaggi, è stato assassinato il 7 ottobre e il suo corpo si trova ancora nella Striscia di Gaza. Rudaeff lascia la moglie Yaffa, quattro figli e tre nipoti. La sua morte si aggiunge a quella di altri ostaggi, portando a 38 il numero di prigionieri uccisi su un totale di 132 ancora detenuti a Gaza.

Il governo israeliano è chiamato a perseguire ogni possibile via negoziale per riportare a casa gli ostaggi vivi e garantire una sepoltura dignitosa per coloro che sono stati brutalmente assassinati. È fondamentale che si ponga fine a questa tragica situazione e che si avvii il percorso di guarigione e recupero per coloro che torneranno a casa.

Recentemente è stata confermata la morte di Judy Weinstein, cittadina israelo-statunitense-canadese detenuta da Hamas a Gaza, a causa delle lesioni riportate durante i bombardamenti israeliani. Un portavoce di Hamas ha dichiarato che la distruzione degli ospedali da parte di Israele ha contribuito alla sofferenza e alla morte degli ostaggi detenuti.

Un secondo ostaggio, di cui non sono state diffuse le generalità, è morto a causa della mancanza di cure intensive nella Striscia di Gaza, a seguito degli attacchi aerei israeliani che hanno colpito gli ospedali. La situazione degli ostaggi rimane critica e urgente, richiedendo azioni concrete per garantire il loro ritorno e la fine di questa drammatica vicenda.

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Staff
  • PublishedMay 8, 2024