Economia

Booking e le nuove regole di concorrenza dell’Unione Europea

L'azienda olandese soggetta al regolamento sui mercati digitali

Booking e le nuove regole di concorrenza dell’Unione Europea

La Commissione europea ha deciso di estendere le nuove e più severe regole di concorrenza dell’Unione Europea anche a Booking, la piattaforma per la prenotazione di alberghi. Queste regole sono parte del regolamento sui mercati digitali (Dms), il cui obiettivo è contrastare gli abusi di posizione dominante per favorire la crescita delle start-up in Europa e migliorare le scelte per gli utenti.

A partire da marzo, il regolamento si applica a cinque giganti tecnologici americani: Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft, nonché al social network TikTok di proprietà di ByteDance. Queste aziende sono soggette a vincoli per evitare pratiche sleali che potrebbero danneggiare la concorrenza.

Thierry Breton, Commissario europeo per l’Agenda digitale, ha dichiarato che Booking è un attore rilevante nel settore turistico europeo e che sarà importante che rispetti pienamente i suoi obblighi. L’azienda olandese ha sei mesi di tempo per adeguarsi alle disposizioni di legge.

Booking ha risposto alla decisione dichiarando di esaminarla e di collaborare con la Commissione per implementare soluzioni di conformità. Dopo anni di tentativi di contrastare gli abusi di posizione dominante da parte delle grandi aziende digitali con una legislazione non sufficientemente incisiva, l’Unione Europea punta a utilizzare il Dma come strumento efficace per regolare il settore.

Il regolamento si aggiunge agli strumenti tradizionali europei in materia di concorrenza. A settembre, la Commissione ha bloccato l’acquisizione di eTraveli da parte di Booking, temendo che avrebbe creato una posizione dominante nel mercato delle agenzie di viaggio online, con possibili aumenti dei prezzi per i consumatori.

La Dma si applica ai gruppi che operano in almeno tre Paesi europei, con una capitalizzazione di mercato superiore a 75 miliardi di euro o un fatturato di 7,5 miliardi di euro in Europa, e almeno 45 milioni di utenti finali attivi e 10mila utenti commerciali in Europa. La designazione di questi gruppi è compito della Commissione europea, responsabile della supervisione della concorrenza nell’Unione Europea.