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Emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza: il dramma delle vittime e la carenza di aiuti

La situazione critica e le sfide umanitarie durante il conflitto

Emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza: il dramma delle vittime e la carenza di aiuti

Dopo 218 giorni di guerra, il ministero della Sanità della Striscia di Gaza ha riportato che il numero delle vittime è salito a 34.971, con oltre 10.000 corpi ancora sepolti sotto le macerie. I feriti sono invece 78.641. La situazione è drammatica e il conteggio delle vittime continua incessantemente.

Nell’ultimo attacco aereo condotto da Israele nella Striscia di Gaza, almeno 47 persone, tra cui bambini, sono state uccise. Tra le vittime c’è anche il giornalista Bahaa Okasha, insieme alla moglie e al figlio di 12 anni, colpiti in un attacco aereo a Kasasib, nel campo profughi di Jabaliya. Bahaa Okasha era un fotoreporter di Al-Aqsa, e la sua morte si aggiunge alla lista di 143 giornalisti e operatori dei media uccisi durante il conflitto.

Altri tre civili sono stati uccisi in un diverso attacco a Jabaliya. L’ospedale Al-Aqsa ha ricevuto 30 corpi durante la notte, di cui 20 erano bambini. L’ospedale Al-Awda ha invece ricevuto 11 corpi di vittime di attacchi aerei a Nuseirat. La situazione è critica e le operazioni di ricerca sotto le macerie continuano senza sosta.

Israele ha dichiarato che circa 300.000 persone hanno lasciato la zona orientale di Rafah per rifugiarsi nell’area umanitaria di Al-Mawasi, in risposta alla richiesta di evacuazione lanciata il 6 maggio. Tuttavia, l’Unrwa stima che siano 150.000 le persone fuggite da Rafah in cerca di sicurezza. La situazione umanitaria è estremamente precaria, con la mancanza di cibo e rifornimenti che si fa sempre più critica.

Oxfam ha espresso preoccupazione per le conseguenze di un’ulteriore escalation del conflitto, sottolineando che presto mancherà anche il pane. La chiusura dei valichi di Rafah e Kerem Shalom ha interrotto l’accesso ai rifornimenti e al personale umanitario, mettendo a rischio la distribuzione di cibo nel sud della Striscia di Gaza.

La situazione è critica e i colloqui per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi sono in una fase di stallo. Le persone sono lasciate a dipendere dagli aiuti già distribuiti, mentre le riserve di cibo si esauriscono rapidamente. La Palestina e l’Onu sono chiamate a intervenire con urgenza per affrontare l’emergenza umanitaria in corso.