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Inchiesta corruzione Liguria: Toti e Cozzani coinvolti

Presunti reati legati a vaccini anti-Covid e finanziamenti illeciti

Inchiesta corruzione Liguria: Toti e Cozzani coinvolti

Un’inchiesta sulla corruzione in Liguria coinvolge Giovanni Toti e Matteo Cozzani in due filoni investigativi della Procura di Genova. Il primo riguarda i vaccini anti-Covid, mentre il secondo riguarda presunti finanziamenti illeciti al governatore da parte di esponenti della sanità privata. Si ipotizza che Toti e Cozzani abbiano commesso il reato di falso, poiché si ritiene che abbiano gonfiato i numeri della popolazione anziana ligure per ottenere più dosi di vaccino.

Le intercettazioni ottenute tramite cimici installate nell’ufficio di Cozzani, già indagato per corruzione elettorale con l’aggravante mafiosa, hanno portato alla luce il presunto reato. In una delle telefonate intercettate, il capo di gabinetto dimissionario parla di dati manipolati e menziona la difficoltà nel procurarsi i vaccini, implicando il governatore arrestato, che a sua volta avrebbe alterato le informazioni.

Nel secondo filone dell’inchiesta, i magistrati stanno esaminando i finanziamenti trasparenti da imprenditori del settore sanitario ai comitati elettorali legati a Giovanni Toti. Sospettano che questi finanziamenti siano stati concessi in cambio di contratti e accordi con enti pubblici. In particolare, si stanno analizzando i trasferimenti di denaro superiori ai 40 mila euro verso la Fondazione Change da parte di realtà attive nel settore sanitario convenzionato e privato.

Uno dei finanziatori sotto osservazione è Casa della Salute, un network di poliambulatori specialistici controllati dal gruppo Italmobiliare della famiglia Pesenti. Fondata nel 2013, la rete conta attualmente 29 strutture e impiega 900 dipendenti, di cui 450 medici. Altri finanziatori sottoposti a controlli includono l’Iclas di Rapallo del gruppo Gvm, Hc hospital e On health care.

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Giovanni Toti esce dal Tribunale di Genova dopo l’interrogatorio di garanzia (LaPresse)

Giovanni Toti aveva come obiettivo quello di introdurre in Liguria il modello lombardo, in cui il settore privato assume un ruolo significativo nei servizi sanitari. Nel 2016, Toti scelse Walter Locatelli, ex direttore della Asl di Milano e sostenitore del modello sanitario pubblico-privato, per guidare Alisa, l’agenzia sanitaria regionale ligure. Il piano prevedeva la gestione privata di analisi cliniche, esami diagnostici, visite specialistiche e assistenza domiciliare. L’ospedale di Bordighera è ora gestito in convenzione con il privato, mentre le privatizzazioni di Albenga e Cairo Montenotte sono state bloccate da ricorsi al Tar.