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Riconoscere immagini false: l’IA al servizio della verità

Software e strategie per identificare foto artificiali e deepfake

Riconoscere immagini false: l’IA al servizio della verità

L’intelligenza artificiale sta rendendo sempre più difficile distinguere tra immagini reali e quelle generate o modificate artificialmente attraverso applicazioni text-to-image. Tra i software più noti ci sono Dall-e di OpenAI, famosa per ChatGpt e Sora, e Midjourney, la piattaforma dietro la foto virale del Papa con un piumino bianco.

Nonostante l’IA non sia infallibile, può ancora generare immagini con errori evidenti come volti deformati, dita delle mani errate o capelli dall’aspetto innaturale. Nella frenesia quotidiana, spesso manca il tempo o la volontà di verificare se un’immagine è stata creata artificialmente. Ecco perché esistono software gratuiti e di facile utilizzo per riconoscere automaticamente le foto false.

Software anti-bufale

  • Hugging Face, piattaforma open source lanciata nel 2016, è in grado di distinguere rapidamente gli elementi umani e artificiali in una foto, restituendo una percentuale di accuratezza all’utente.
  • Optic, startup che nel 2022 ha introdotto AI or Not, un tool avanzato per autenticare immagini, audio e video con grande efficacia nel riconoscere contenuti reali o falsi online.
  • Altri strumenti come AI-Generated Image Detector, Illuminarty e FotoForensics offrono funzionalità per riconoscere immagini generate artificialmente.
  • Google ha sviluppato SynthId per individuare immagini create con l’IA, accessibile agli utenti Google Cloud.

OpenAI a caccia di deepfake

OpenAI si impegna a aiutare le persone a riconoscere immagini generate o modificate dall’IA. La società californiana ha annunciato l’intenzione di introdurre un programma in fase di test che può rilevare con un tasso del 98% se un’immagine è stata manipolata da Dall-e 3.

Tuttavia, questo classificatore non è altrettanto efficace nel riconoscere contenuti generati da altri strumenti, come nel caso di Midjourney, rilevandoli solo nel 5-10% dei casi. È importante ricordare che insieme a Microsoft, suo principale investitore, OpenAI ha lanciato il Societal Resilience Fund, un’iniziativa da 2 milioni di dollari per sensibilizzare sulle implicazioni dell’intelligenza artificiale.

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