Economia

Aumento della Tari in Italia: previsioni e impatti sulle famiglie

Analisi dei rincari della tassa sui rifiuti e strategie adottate dai comuni

Aumento della Tari in Italia: previsioni e impatti sulle famiglie

Il costo della Tari aumenta nuovamente in molte città italiane quest’anno, con rincari significativi soprattutto a Roma (+3%), Firenze (+3,2% per cittadini e imprese), Padova (+3,3% in media), Ancona e Perugia (+7% circa). Questa tendenza si riscontra anche in altri centri del Paese, compresi i comuni più piccoli, dove i cittadini si preparano ad affrontare una nuova ondata di avvisi di pagamento nelle prossime settimane.

I comuni hanno tempo fino al 30 giugno per deliberare sulla Tari 2024, grazie alla proroga concessa dal governo Meloni con un emendamento al decreto superbonus. La Tari, tassa sui rifiuti introdotta nel 2014, è destinata a finanziare i costi relativi alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, ed è dovuta da chiunque possieda o detenga locali o aree suscettibili di produrre rifiuti.

Nei prossimi anni, i rincari della Tari si prevedono considerevoli, a causa dell’inflazione, dei prezzi dell’energia e delle conseguenze delle attuali situazioni di conflitto. L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) ha invitato le città a prevedere aumenti delle tariffe per recuperare l’inflazione e coprire i costi fissi delle municipalizzate della raccolta, come ad esempio il carburante per i camion.

A Palermo, sono stati approvati rincari del 6% in media, mentre a Verona i costi aumentano del 5,6% in media. Napoli, dopo l’incremento del 13% nel 2023 per le utenze domestiche e del 20% per i negozi, cerca di stabilizzarsi. A Roma, la giunta ha evitato un aumento del 14% grazie ai fondi recuperati con la lotta all’evasione fiscale.

Milano, con costi in diminuzione per le famiglie negli ultimi anni, si distingue per la sua politica tariffaria. A Verona, per contenere gli aumenti, si è deciso di attingere alle entrate provenienti dall’imposta di soggiorno, coinvolgendo i turisti nel finanziamento della Tari dei residenti. A Genova, si cerca di congelare gli incrementi del 6,8% annunciati dall’Amiu, l’azienda che gestisce i rifiuti per il comune.

La gestione dei rifiuti è un punto critico nonostante gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La Tari riflette i costi di un servizio che diventa più oneroso dove è meno efficiente, come nelle città dove il ciclo integrato dei rifiuti non è ancora completo.

Per migliorare la situazione, si guarda alla Tarip, un sistema ancora poco diffuso, soprattutto al sud. La Tarip, o Tari puntuale, prevede una quota fissa basata sulla superficie dell’immobile e una variabile per premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini nel differenziare i materiali riciclabili, riducendo così i rifiuti non riciclabili al minimo.

Staff
  • PublishedMay 14, 2024