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Crisi politica in Georgia: approvata legge sugli agenti stranieri

Tensioni e proteste scatenate dall'approvazione del controverso provvedimento

Crisi politica in Georgia: approvata legge sugli agenti stranieri

Nel Parlamento georgiano la tensione è alle stelle a seguito dell’approvazione della legge sugli agenti stranieri, fortemente contestata dall’opposizione che la ritiene ispirata alla Russia di Vladimir Putin e volta a reprimere il dissenso. Durante il dibattito sulla terza lettura del disegno di legge, i deputati sono arrivati addirittura alle mani, gettando il Paese del Caucaso meridionale in una profonda crisi politica e scatenando proteste di massa.

Nonostante l’approvazione del provvedimento, la presidente Salome Zourabichvili, orientata verso l’Europa, ha annunciato che porrà il veto al testo. Tuttavia, il partito al governo, Sogno Georgiano, guidato dal premier Irakli Kobakhidze e con a capo il miliardario filorusso Bidzina Ivanishvili come presidente onorario, dispone dei voti necessari per superare il veto in una successiva votazione.

La legge in questione richiederebbe alle organizzazioni che ricevono oltre il 20% dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come agenti di influenza straniera, imponendo loro pesanti obblighi di trasparenza e multe punitive in caso di violazione. Mentre il governo sostiene che ciò sia necessario per garantire la trasparenza dei finanziamenti alle Ong e proteggere il Paese da interferenze esterne, l’opposizione la considera uno strumento per reprimere la società civile e l’opposizione stessa.

La legge ha scatenato una crisi senza precedenti in Georgia, con i critici che la interpretano come parte di un più ampio piano del partito al potere per ostacolare il percorso del Paese verso l’adesione all’Unione Europea, dopo che lo scorso dicembre la Georgia ha ottenuto lo status di candidato all’adesione. Le proteste dei georgiani, che si protraggono da settimane, rappresentano la più grande manifestazione di dissenso pubblico dall’indipendenza del Paese dall’Unione Sovietica, con bandiere dell’UE sventolate insieme a quelle georgiane, in un’atmosfera che ricorda il Maidan ucraino.

Le critiche dell’Unione Europea non si sono fatte attendere: “Abbiamo già espresso la nostra preoccupazione riguardo a una legge che rappresenta una seria minaccia per le aspirazioni europee della Georgia. Le aspettative dell’UE sono chiare: l’adozione di questa legge costituisce un grave ostacolo nel percorso della Georgia verso l’ingresso nell’UE. Discuteremo delle conseguenze una volta che la legge sarà eventualmente approvata”, ha dichiarato il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’UE, Peter Stano.