Italia e Debito Pubblico: Prospettive Economiche 2024-2025
Analisi delle sfide finanziarie e delle prospettive di crescita del Paese
Nel 2024, gli italiani vedranno andare in fumo circa 83 miliardi di euro dei loro contributi. Questa cifra rappresenta la somma che il nostro Paese dovrà destinare agli interessi sul suo debito pubblico, il quale, anziché diminuire, continua a crescere nonostante un lieve miglioramento delle previsioni di crescita per quest’anno. Le ultime previsioni economiche della Commissione europea, rilasciate in primavera, mettono in luce questa situazione. Queste stime, unite alla minaccia di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea che potrebbe scattare in estate, fanno presagire l’arrivo di una nuova fase di austerity. Inoltre, spiegano le crescenti tensioni all’interno della maggioranza riguardo alle politiche fiscali, che vanno dal Superbonus alla sugar tax.
Secondo le previsioni di Bruxelles, il Pil italiano dovrebbe registrare una crescita dello 0,9% nel 2024, leggermente superiore alle stime precedenti. Tuttavia, nel 2025 si prevede una crescita più contenuta rispetto alle ultime proiezioni, attestandosi all’1,1%. Gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano un fattore trainante, insieme alle esportazioni. Tuttavia, i fondi europei per la ripresa si esauriranno e i paesi frugali dell’Unione Europea, nonostante le pressioni provenienti da varie parti, non sembrano intenzionati a replicare l’esperienza del Recovery Fund. Questo è particolarmente evidente considerando la situazione economica della Germania, la cui crescita nel 2024 è stimata a soli lo 0,1%, inferiore alle previsioni precedenti.
Attualmente, Spagna, Grecia e Portogallo stanno sfruttando al meglio i finanziamenti europei per la ripresa, registrando una crescita doppia rispetto all’Italia (rispettivamente 2,1%, 2,2% e 1,7%). Il Sud dell’Europa sta trainando l’espansione economica del continente, ma l’Italia fatica a tenere il passo con gli altri ex Paesi PIGS. Inoltre, a differenza di Spagna, Grecia e Portogallo, l’Italia non riesce a ridurre il proprio debito pubblico, che nel 2024 raggiungerà il 138,6% del Pil e potrebbe superare il 140% nel 2025, secondo le previsioni della Commissione.
Senza una crescita sostenuta e con tassi di interesse sulle obbligazioni destinati a rimanere elevati per un lungo periodo, la spesa per interessi assorbirà una quota sempre maggiore del Pil italiano (stimata al 4% nel 2024 da Bruxelles). Inoltre, il ritorno del Patto di Stabilità potrebbe portare all’apertura di una procedura d’infrazione per disavanzi eccessivi nei confronti dell’Italia, con la previsione di tagli alla spesa pubblica per 9-10 miliardi all’anno. Alcuni esperti avvertono che potrebbero essere necessari tagli ancora più consistenti per evitare un’esplosione del debito pubblico entro la fine del decennio.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sta cercando di contenere i costi il più possibile, ma al di là dell’operazione relativa al Superbonus, che ha già causato divisioni all’interno della maggioranza, la corsa al risparmio e alla ricerca di nuove fonti di entrate, come la sugar tax, deve ancora decollare. Bruxelles ha segnalato che la spending review ha portato a un modesto taglio dello 0,1% del Pil, pari a circa 2 miliardi di euro. Con le politiche attuali, la Commissione avverte che il disavanzo pubblico dovrebbe aumentare nuovamente nel 2025.
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