Cronaca

Omicidio di Giulia Cecchettin: L’orrore della premeditazione

La terribile vicenda di Filippo Turetta e la tragica fine di Giulia

Omicidio di Giulia Cecchettin: L’orrore della premeditazione

L’atto di accusa notificato dai pm di Venezia a Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin è un racconto dell’orrore. I magistrati descrivono settantacinque coltellate inflitte alla vittima, con decine di ferite anche al volto, testimonianza del suo tentativo di difendersi. Turetta è accusato di una crudeltà che va oltre l’intento omicida e di una premeditazione evidenziata dal controllo maniacale esercitato sulla vittima. Si sostiene che il ragazzo abbia installato un’app-spia sul cellulare di Giulia per monitorarla e che abbia pianificato il delitto e la fuga almeno quattro giorni prima dell’assassinio.

Le indagini su Filippo Turetta si sono concluse il 15 maggio. La procura di Venezia lo accusa di omicidio volontario pluriaggravato, premeditato e crudele, possesso del coltello, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Turetta affronterà un processo senza la possibilità di chiedere il rito abbreviato, rischiando l’ergastolo. Il procuratore Bruno Cherchi ha chiarito che il giudice avrà discrezionalità nella sentenza, considerando eventuali circostanze attenuanti come l’età e l’assenza di precedenti penali.

La pianificazione dettagliata dell’omicidio e della fuga di Turetta emerge dalle indagini dei carabinieri, dall’autopsia e dalla perizia dei Ris. Oltre all’omicidio, al 22enne viene contestato il reato di stalking. Gli acquisti effettuati prima del crimine, le mappe stradali studiate online e la scelta del luogo per occultare il corpo sono elementi che evidenziano la premeditazione.

Secondo la procura, Turetta avrebbe continuato a colpire Giulia Cecchettin anche quando era già in fin di vita, infliggendole ferite anche all’interno dell’auto. La dinamica della morte è stata ricostruita attraverso analisi medico-legali e scientifiche.

L’omicidio di Giulia Cecchettin risale all’11 novembre, a Vigonovo, in provincia di Venezia. Dopo una serata trascorsa insieme, un testimone li vede litigare in un parcheggio e Giulia viene violentemente caricata in un’auto nera. Le telecamere registrano l’auto di Turetta nella zona industriale di Fossò, dove vengono trovate tracce di sangue e capelli. Un video mostra Turetta aggredire la ragazza e poi dileguarsi con il suo corpo. Giulia viene ritrovata senza vita vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, mentre Turetta viene arrestato in Germania dopo una settimana di fuga.

La Punto di Turetta
La Punto di Turetta