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La scoperta dei talenti letterari: il ruolo di Dalia Oggero

Dalla nascita di 'Accabadora' alla collana 'Unici': il percorso di una editor di successo

La scoperta dei talenti letterari: il ruolo di Dalia Oggero

Lanciare talenti è una grande responsabilità, come ben sa Dalia Oggero, storica editor di Einaudi e tra i fondatori della Scuola Holden di Torino. Tra le scoperte di Oggero, spicca Michela Murgia. Ironia della sorte, nel giorno del loro primo incontro, Murgia le disse una piccola bugia a fin di bene. Una delle emozioni più intense per Oggero è stata ascoltare le prime parole di “Accabadora”, una delle opere più amate di Murgia, quando ancora non era un libro.

Ricorda ancora Oggero, che si trovava a Bardonecchia per la rassegna “Esordire”, dove autori alle prime armi dovevano leggere davanti a una platea di editor e giornalisti. “Accabadora” affronta il tema attuale del fine vita nella Sardegna degli anni ’50, con la protagonista Tzia Bonaria Urrai, colei che compie l’ultimo gesto d’amore per chi chiede una morte pietosa.

Michela Murgia leggeva proprio la prima pagina di “Accabadora” in quell’occasione, e le sue parole colpirono profondamente Oggero. Da lì iniziò tutto: chiese a Murgia se avesse altro materiale da pubblicare e scoprì che aveva già un romanzo pronto, nato da una pagina scritta in treno per Bardonecchia.

Il successo di “Accabadora”, uscito nel 2009, è stato straordinario: tradotto in numerose lingue, ha vinto importanti premi letterari come il Dessì, il SuperMondello e il Campiello.

Michela Murgia non è stata l’unica scoperta di Oggero nella sua carriera. Quando le fu proposto di curare la collana “Unici” per autori esordienti, accettò entusiasta. Oggero parlerà di autori alla loro prima opera al teatro Tiqu di Genova, insieme a Samuele Cornalba e Claudia Lanteri, in occasione della Book Week del centro storico.

La collana “Unici” è nata nel 2020 e ha visto il suo primo titolo pubblicato nel 2022. Una sfida importante per Einaudi, che non aveva una collana dedicata agli esordienti dai tempi dei “Gettoni” negli anni ’50.

La collana cerca di pubblicare circa tre titoli all’anno, con storie che spaziano dalla vita reale alla pura fiction. Testi originali per scelte strutturali, stilistiche o tematiche, come “I cura cari” di Marco Annicchiarico, che racconta l’esperienza dei caregiver, o “Azzardo” di Alessandra Mureddu, storia vera di una donna coinvolta nella ludopatia.

Non c’è un’età per diventare scrittori esordienti, come sottolinea Oggero. A Genova, presenterà autori che spaziano dai venti agli ottant’anni, dimostrando che la scrittura non ha limiti di età.

Oggero, nel suo ruolo di editor, si occupa di individuare nuovi talenti da pubblicare, curando la composizione dei testi e proponendo miglioramenti. I canali per lo scouting sono molteplici, spaziando dagli agenti letterari al passaparola, fino alla curiosità che porta a scoprire storie interessanti anche sui social media.

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