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Attività sismica e rischio vulcanico nei Campi Flegrei

Studio sull'evento sismico e l'accumulo di magma nella zona

Attività sismica e rischio vulcanico nei Campi Flegrei

Dalle prime ore del mattino di sabato 18 maggio, un’attività sismica si è verificata nell’area dei Campi Flegrei, con un terremoto di magnitudo 3 che ha colpito alle 6:30. La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile ha immediatamente contattato le strutture locali del Servizio Nazionale della Protezione Civile in risposta all’evento.

La scossa è stata avvertita dalla popolazione, ma le prime verifiche non hanno segnalato danni significativi. Successivamente, il terremoto di magnitudo 3.7 è stato riconosciuto come il risultato di una sovrastima, causata da un’errata valutazione della durata dell’evento. Secondo quanto spiegato dall’INGV, la sovrastima è stata generata dalla sovrapposizione di numerosi piccoli eventi nella coda sismica, che hanno distorto la lettura iniziale.

Sotto la superficie dei Campi Flegrei si trova un vasto mare di magma in movimento: la lava sta risalendo verso la superficie. Recentemente, l’INGV ha presentato uno studio che evidenzia l’accumulo di gas magmatici in sovrappressione a una profondità compresa tra i 2,5 e i 3,5 chilometri. Inoltre, è emerso che un vasto serbatoio di magma si trova a una profondità di 5 chilometri, una scoperta che non era stata possibile con le analisi precedenti.

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