La tragica storia di Shani Louk: simbolo delle violenze di Hamas
Il corpo di Shani Louk ritrovato dopo attacchi di Hamas, funerale imminente
Shani Louk, una giovane di 23 anni con doppia nazionalità tedesca e israeliana, è diventata un simbolo delle violenze perpetrate da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre. Il suo corpo, disteso su un truck diretto a Gaza, sarà finalmente consegnato ai suoi cari per una degna sepoltura. Le speranze di ritrovarla in vita erano svanite il 30 ottobre, quando le forze di difesa di Tel Aviv avevano trovato alcuni resti di cranio lungo la strada sterrata tra Israele e Gaza, confermando la sua morte.
Il corpo di Shani Louk è stato rinvenuto avvolto in una borsa insieme a quelli di altri due ostaggi, Amit Buskila e Itzhak Gelerenter. Le autorità investigative non hanno ancora confermato se i due ostaggi siano stati assassinati il 7 ottobre e i loro corpi portati a Gaza, o se siano morti durante la prigionia. Il padre della ragazza, Nissim Louk, ha riconosciuto il corpo della figlia grazie ai tatuaggi sulle mani e ora potrà finalmente seppellirla accanto a loro.
Il funerale di Shani Louk si terrà la prossima domenica, nel giorno del compleanno della madre Ricarda Louk. Con questi ritrovamenti, il numero degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas scende a 129, ma non si sa quanti di loro siano ancora in vita. Secondo le prime ricostruzioni, Amit Buskila, Itzik Gelernter e Shani Louk erano riusciti a sfuggire all’attacco di Hamas al rave di Re’im e a spostarsi a Nord verso il kibbutz Melfasim, ma sarebbero stati raggiunti e presumibilmente uccisi dai miliziani.
Nel frattempo, nella striscia di Gaza, gli attacchi dell’esercito israeliano continuano e la crisi umanitaria si fa sempre più drammatica. Nel governo israeliano c’è scontro su come proseguire la campagna, con il ministro del Gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, che terrà un discorso in serata per dare un ultimatum al premier Netanyahu sulla strategia della guerra a Gaza.
