Cronaca

Tragedia a Anzola Emilia: il caso di Sofia Stefani e Giampiero Gualandi

Un omicidio o un incidente? Indagini e misteri nel piccolo paese

Tragedia a Anzola Emilia: il caso di Sofia Stefani e Giampiero Gualandi

Giampiero Gualandi, 63 anni, capo dei vigili urbani di Anzola Emilia, è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario per aver sparato alla ex collega Sofia Stefani, 33 anni, con un colpo di pistola alla testa nel suo ufficio utilizzando l’arma di ordinanza. Durante l’interrogatorio di ieri, venerdì 17 maggio, Gualandi ha scelto di non rispondere, ma si prevede che nell’udienza di convalida del fermo, che si terrà domani, affermerà che si è trattato di un incidente e non di un femminicidio, secondo quanto dichiarato dal suo avvocato: “Un colpo partito inavvertitamente, una tragedia e non un delitto”. Tuttavia, questa versione è stata respinta dagli inquirenti, che hanno disposto l’autopsia e la perizia sui telefoni.

Nel piccolo paese di Zola Predosa, dove Sofia Stefani era cresciuta e dove vivono i suoi genitori, regna sconforto e incredulità. Il padre della vittima, con dolore e dignità, ha espresso il suo desiderio che si sia trattato effettivamente di un incidente. Sofia era una figura molto conosciuta e attiva nella comunità locale: impegnata in politica con il Partito Democratico e come volontaria per le Cucine Popolari, un’associazione che fornisce pasti caldi e supporto a chi ne ha bisogno. Il suo sogno era diventare agente della polizia locale, obiettivo che aveva raggiunto con impegno e sacrificio, lavorando prima in incarichi saltuari fuori provincia e poi a Sala Bolognese, dove Gualandi era il suo superiore.

Le indagini dei carabinieri, sotto la supervisione della Procura, si stanno concentrando sul rapporto tra la vittima e Gualandi, che erano stati colleghi durante il periodo in cui Stefani aveva lavorato nella polizia locale di Anzola e Sala Bolognese. Nonostante entrambi avessero legami sentimentali con altre persone, sembra che avessero una relazione. Restano molte domande senza risposta: perché si sono incontrati al comando della polizia locale? Il colpo è stato davvero accidentale? Ci sono voci che suggeriscono che Gualandi non avesse l’abitudine di portare con sé la pistola di ordinanza.

Circa l’accaduto intorno alle 16 di giovedì 16 maggio, i testimoni presenti nel comando hanno riferito di aver udito improvvisamente il colpo di pistola. Quando i carabinieri sono arrivati, Gualandi si è consegnato senza opporre resistenza, spiegando che il colpo è partito accidentalmente mentre stava pulendo l’arma e Stefani era seduta di fronte a lui.