Ilaria Salis: Processo e Imminente Scarcerazione a Budapest
La storia di un'attivista italiana in Ungheria e le sfide per la sua libertà
Inizia venerdì 24 maggio a Budapest il processo contro Ilaria Salis, la 39enne italiana accusata di aver aggredito due militanti neonazisti a Budapest nel 2023. Salis è anche candidata alle elezioni europee con la lista di Avs-Alleanza Verdi e Sinistra come capolista nel Nord-Ovest. Attualmente, Salis si trova ai domiciliari nella capitale ungherese.
Oggi, 20 maggio, il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli ha avuto l’opportunità di incontrare Salis in carcere. Durante il colloquio, Salis ha ribadito la propria innocenza e ha espresso la volontà di continuare a lottare per i diritti degli ultimi, ringraziando con sincerità tutti coloro che le sono vicini.
La scarcerazione di Salis è prevista per giovedì, dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari. Dopo più di 15 mesi trascorsi nella prigione di massima sicurezza di Gyorskocsi, potrà trasferirsi in un appartamento in attesa della conclusione del processo. Le autorità hanno deciso di applicarle un braccialetto elettronico, ritenendo che ciò sia sufficiente a garantire che non vi sia rischio di fuga.
Il padre di Ilaria, Roberto Salis, ha chiesto ai media di non presentarsi davanti al carcere per motivi di sicurezza. Inoltre, ha inviato una richiesta formale al ministero degli Esteri affinché venga garantita la massima sicurezza per sua figlia. L’obiettivo è mantenere segreto l’indirizzo dell’appartamento dove Salis risiederà, considerando che su alcune chat frequentate da filonazisti ungheresi si è già discusso della sua imminente scarcerazione, suscitando timori di possibili rappresaglie.
Recentemente, prima dell’udienza di marzo, è apparsa un’immagine di Ilaria Salis impiccata su un muro non distante dall’ambasciata italiana. Inoltre, il gruppo di amici dell’attivista milanese e il suo avvocato italiano, Eugenio Losco, sono stati oggetto di aggressioni e minacce pesanti nelle scorse settimane.
