Attraverso il corpo: l’interpretazione di David Foster Wallace
Esplorando il corpo e la presenza nella letteratura di Wallace
Chiara Scarlato, dottoressa in Scienze Umane, ha scritto uno dei pochi saggi in lingua italiana sull’opera di David Foster Wallace, pubblicato da Mimesis nel 2020. Il saggio si concentra sull’interpretazione della letteratura di Wallace attraverso il paradigma del corpo, esplorando le varie modalità con cui il corpo si manifesta e conosce il mondo.
David Foster Wallace, autore di culto, è noto per i suoi reportage di successo come “Una cosa divertente che non farò mai più”, i romanzi massimalisti come “Infinite Jest” e una vasta produzione di racconti e saggi letterari, tra cui quelli sullo sport, in particolare sul tennis.
Nel romanzo “Infinite Jest”, il concetto di corpo è strettamente legato ai due luoghi principali in cui si svolgono le vicende: l’Enfield Tennis Academy (E.T.A.), dove il corpo è sottoposto a un addestramento fisico per il mondo accademico e sportivo, e l’Ennet House, un centro di riabilitazione dove il corpo affronta la dipendenza da droghe e alcool.
Uno dei protagonisti del romanzo è James Orin Incadenza (J.O.I.), fondatore dell’E.T.A. e regista del film “Infinite Jest”. Nonostante la sua assenza fisica, J.O.I. vive attraverso i pensieri e i corpi degli altri, creando una condizione di “presenza-senza-corpo”, come descritto da Scarlato.
Il personaggio di J.O.I. si manifesta attraverso il corpo di altri personaggi, come Donald Gately, suscitando sensazioni di violazione e ossessione per il linguaggio. Questa presenza si esprime anche attraverso oggetti e il colore blu, creando un’atmosfera di inquietudine e mistero nel romanzo.
Il saggio di Scarlato offre una lettura ricca e approfondita dell’opera di Wallace, evidenziando temi come la dipendenza, il linguaggio e la presenza del corpo. Attraverso esempi tratti dai racconti e dai testi di non-fiction dell’autore, emerge un quadro complesso e affascinante della sua produzione letteraria.
Nel romanzo “La scopa del sistema”, Wallace esplora il tema del linguaggio attraverso la scomparsa della nonna di Leonore e il misterioso “farmaco del linguaggio”. Questo elemento porta a riflettere sul potere e le ambiguità legate all’uso delle sostanze nel contesto narrativo dell’opera.
La tragica fine di David Foster Wallace, che si suicidò a quarantasei anni dopo anni di lotta con la depressione, aggiunge un’ulteriore dimensione alla sua opera e alla sua relazione con il corpo e la mente.
Il libro di Chiara Scarlato, “Attraverso il corpo”, pubblicato da Mimesis Edizioni, offre un’analisi approfondita e stimolante dell’opera di David Foster Wallace, esplorando il tema del corpo e della presenza in un contesto letterario e filosofico.
