Economia

Impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla Pubblica Amministrazione Italiana

Riforme e sfide per il futuro del lavoro

Impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla Pubblica Amministrazione Italiana

L’impatto dell’intelligenza artificiale sui settori lavorativi è un tema di grande attualità, che coinvolge anche la pubblica amministrazione italiana. Su un totale di 3,2 milioni di dipendenti pubblici nel nostro Paese, ben il 57% è considerato ad alto rischio di subire gli effetti dell’IA sul proprio lavoro. Questo coinvolge una vasta gamma di professionisti, dai tecnici ai dirigenti, dagli architetti ai legali e agli assistenti amministrativi, per un totale di 1,8 milioni di lavoratori. In particolare, il 12% di questi, pari a circa 218mila persone, rischia di essere direttamente sostituito da algoritmi, con conseguente perdita di posti di lavoro.

I dati relativi ai lavoratori vulnerabili emergono da uno studio presentato da Fpa, società del gruppo Digital360, durante il Forum Pa 2024 a Roma. Secondo Carlo Mochi Sismondi, presidente di FPA, di fronte a questa sfida la pubblica amministrazione deve intraprendere una riforma strutturale. È necessario rivisitare i processi formativi, puntando sullo sviluppo di competenze come creatività, adattabilità, pensiero critico e laterale, nonché sulle soft skill, al fine di qualificare il lavoro liberandolo da mansioni ripetitive e routinarie. A livello organizzativo, è fondamentale abbandonare la logica gerarchica e burocratica per introdurre la flessibilità necessaria a gestire il cambiamento. La dirigenza, inoltre, deve passare da una cultura dell’adempimento a una basata su obiettivi e risultati.

Gianni Dominici, amministratore delegato di Fpa, sottolinea che l’impatto dell’intelligenza artificiale sta ridefinendo il concetto stesso di lavoro nella pubblica amministrazione. Questo impatto, sia in termini qualitativi che quantitativi, è destinato a intensificarsi con il progredire delle soluzioni basate sull’IA. Se la prima grande trasformazione del settore pubblico degli ultimi 15 anni è stata determinata dalla spending review del 2007, che ha comportato una riduzione dei dipendenti pubblici e degli investimenti in formazione, l’adozione dell’IA rappresenta un processo inarrestabile.

Andrea Rangone, presidente di Digital360, sottolinea che l’adozione dell’IA rappresenta una sfida tecnologica che coinvolge imprese, cittadini e la pubblica amministrazione. L’utilizzo di algoritmi intelligenti può essere una leva di innovazione potente, in grado di ridefinire l’organizzazione del lavoro e la gestione dei servizi. La capacità di governare i processi di innovazione sarà cruciale per gestire questo nuovo paradigma, che, se supportato da competenze adeguate, può rappresentare un elemento di discontinuità per tutte le amministrazioni.