Scandalo anti-migranti finanziato dall’UE in Nord Africa
Rapimenti e torture nel deserto: il lato oscuro della gestione dell'immigrazione
Un’inchiesta condotta da Lighthouse report ha rivelato che decine di migliaia di persone vengono scaricate nel deserto ogni anno, diventando vittime di torture e rapimenti finanziati dall’Unione europea. Queste operazioni clandestine, concentrate in Nord Africa, hanno l’obiettivo di impedire ai migranti e ai richiedenti asilo di raggiungere le coste europee.
I Paesi coinvolti nell’inchiesta sono Tunisia, Marocco e Mauritania, che hanno ricevuto finanziamenti da Bruxelles per gestire l’immigrazione. Solo nell’ultimo anno, ciascuno di questi Paesi ha ricevuto sussidi per centinaia di milioni di euro. Nonostante le assicurazioni dei funzionari dell’UE riguardo alla corretta gestione dei fondi senza violare i diritti umani, le testimonianze e i video raccolti dal team investigativo internazionale dimostrano il contrario.
Le persone vengono arrestate in base al colore della pelle, caricate su autobus e abbandonate in aree remote e spesso desertiche, senza acqua, cibo, assistenza o mezzi di comunicazione. Questo porta migliaia di individui a diventare vittime di rapimenti, estorsioni, torture, violenza sessuale e, in alcuni casi, la morte. Altri finiscono nelle mani dei trafficanti di esseri umani, subendo torture in attesa di riscatto.
Le operazioni anti-migranti, secondo l’indagine, sono ben note a Bruxelles, che fornisce supporto finanziario, veicoli, attrezzature e intelligence ai governi di questi Paesi per liberarsi dei migranti.
In Tunisia, sono stati registrati 13 incidenti tra luglio 2023 e maggio 2024, con persone radunate in città e porti e trasportate ai confini con la Libia e l’Algeria o consegnate direttamente alle forze libiche. In Marocco, i paramilitari delle forze ausiliarie sono stati filmati mentre raccoglievano migranti dell’Africa sub-sahariana a Rabat, per poi abbandonarli in aree remote. A Mauritania, è stato monitorato un centro di detenzione a Nouakchott, da cui partiva un autobus con migranti diretti al confine con il Mali, zona di guerra con presenza di miliziani dell’Isis.
Nonostante le rassicurazioni dei funzionari dell’UE, due fonti di alto livello hanno dichiarato che è difficile monitorare come vengono spesi i fondi europei destinati a questi Paesi. Il Fondo fiduciario dell’UE ha versato oltre 400 milioni di euro a Tunisia, Mauritania e Marocco per la gestione della migrazione. Secondo un funzionario, l’obiettivo del Fondo è rendere difficile la vita dei migranti, con un’attenzione particolare ai migranti dell’Africa subsahariana.
Le forze di governo di questi Paesi prendono di mira principalmente i migranti neri, come confermato da un documento interno di Frontex che evidenzia il profilo razziale e il ricollocamento forzato dei migranti neri da parte del Marocco. Queste pratiche abusive sarebbero note ai funzionari dell’UE almeno dal 2019.