Politica

Stretta sui baby influencer: nuove regole in Italia

Proposta di legge per tutelare i minori esposti sui social network

Stretta sui baby influencer: nuove regole in Italia

Dopo la Francia, anche in Italia potrebbe essere in arrivo una stretta sui baby influencer, i bambini esposti sui social network per guadagnare facilmente. Un ampio fronte parlamentare, che va da Fratelli d’Italia al Partito Democratico passando per Azione, si sta mobilitando per introdurre nuove regole a tutela dei minori, spesso sfruttati dai genitori per creare contenuti e guadagnare tramite visualizzazioni e sponsorizzazioni. La senatrice di Fdi Lavinia Mennuni ha presentato un disegno di legge al Senato, mentre un testo simile è stato depositato alla Camera dalla dem Marianna Madia.

La bozza del disegno di legge, attualmente in fase di revisione, è composta da sei articoli e introduce innanzitutto disposizioni per verificare l’età degli utenti da parte delle piattaforme. L’articolo 3 stabilisce che i contratti conclusi da minori di 16 anni con fornitori di servizi informatici sono nulli e non possono essere utilizzati come base legale per il trattamento dei dati personali. Sarà compito dei fornitori dimostrare che i contratti sono stati firmati da maggiorenni o da minori di 16 anni con l’assistenza dei genitori o tutori. Si ipotizza che l’età minima potrebbe essere abbassata a 15 anni.

Il disegno di legge prevede una regolamentazione più stringente per i baby influencer, bambini utilizzati fin da tenera età per promuovere prodotti e servizi su piattaforme online. L’articolo 5 richiede l’autorizzazione dei genitori e dell’autorità competente per la diffusione dell’immagine di un minore se ciò genera entrate superiori a 12.000 euro all’anno. Inoltre, le entrate derivanti dalla diffusione dei contenuti oltre tale soglia devono essere versate su un conto intestato al minore e non possono essere utilizzate dai genitori, salvo autorizzazione giudiziaria.

Il sesto articolo istituisce il numero di emergenza 114 per segnalare casi di cyberpornografia e violenza. La senatrice Mennuni sottolinea l’importanza di regolamentare l’uso dei social da parte dei giovani per contrastare dipendenze dannose come la cyberpornografia e la violenza online.

La parlamentare cita il decreto Caivano, che impone ai siti pornografici di verificare l’età degli utenti e affida ad Agcom il compito di individuare soluzioni adeguate. Il disegno di legge, presentato in modo sincrono al Senato e alla Camera, mira a proteggere la dignità dei minori nel mondo digitale di fronte alle nuove sfide tecnologiche.