Interrogatorio Presidente Regione Liguria: Accuse e Difese
Giovanni Toti risponde alle domande dei pm in un'inchiesta scottante
L’interrogatorio del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato lungo e potrebbe protrarsi ancora per un altro giorno. Dopo essere stato sottoposto agli arresti domiciliari a seguito di un’inchiesta per corruzione, Toti ha trascorso circa 4 ore nella caserma della Guardia di Finanza a Molo Giano, a Genova, rispondendo alle oltre cento domande dei pm Luca Monteverde e Federico Manotti.
Il luogo dell’interrogatorio è stato mantenuto segreto fino alla fine per evitare l’assalto dei numerosi giornalisti che seguono da vicino l’inchiesta, la quale ha scosso profondamente la politica ligure e italiana. Toti continua a ribadire la propria innocenza e si dichiara pronto a difendersi di fronte ai magistrati di Genova, dopo aver mantenuto il silenzio durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni.
Corruzione elettorale, falso in bilancio e voto di scambio sono le accuse mosse nell’ambito dell’indagine che ha generato un terremoto politico in Liguria. Questo confronto avrà conseguenze non solo sul versante giudiziario, ma anche su quello politico.
Dopo l’interrogatorio, il difensore presenterà un’istanza per revocare gli arresti domiciliari, primo passo necessario per avviare un dialogo con la maggioranza, condizione imprescindibile per valutare le dimissioni richieste a gran voce dall’opposizione.
Dinanzi ai magistrati, Toti dovrà fare chiarezza sui suoi rapporti con l’imprenditore Aldo Spinelli, sulle presunte pressioni relative alle concessioni riguardanti il futuro del porto di Genova e sui bonifici sospetti al Comitato a lui intestato, alcuni dei quali potrebbero essere stati dirottati sul suo conto personale, sebbene utilizzati – secondo la sua difesa – esclusivamente per spese politiche.